Scomparsa Garibaldo Benifei

Scomparsa Garibaldo Benifei

Garibaldo era nato a Campiglia Marittima (LI) da una famiglia sovversiva e antifascista, obbligata dai fascisti a trasferirsi a Livorno (suo fratello Rito era anarchico schedato, espatriato nel 1923 in Francia e suo fratello Eros era un attivo propagandista comunista).Fu arrestato e torturato la prima volta il 31 luglio 1933 per tentata riorganizzazione del Partito Comunista, per propaganda ed apologia sovversiva e per stampa clandestina di manifesti e condannato ad un anno di reclusione che scontò nel carcere dei Domenicani. Liberato dal carcere venne ripetutamente fermato negli anni successivi. Nel 1933 fu fermato per ben tre volte per misure di P.S. ed “essendo sospette le sue frequentazioni” venne vigilato con particolare attenzione. Arrestato nuovamente il 17 settembre 1939 fu denunciato dall’Ovra al Tribunale Speciale, che lo condannò a 7 anni di reclusione. Nel giugno 1940 fu trasferito nella prigione di Castelfranco Emilia, dove rimase fino alla scarcerazione del 26 agosto 1943, un mese dopo la caduta di Mussolini. Tornato a Livorno, riprese subito la propria attività antifascista partecipando alle prime riunioni della concentrazione antifascista. Era un embrione del CLN locale, di cui facevano parte elementi socialisti, repubblicani e comunisti. Fu dunque combattente Partigiano e vice Commissario politico della Divisione Interprovinciale Livorno-Pisa. Tra la fine del ’43 e l’estate del ’44 partecipò alla guerra di liberazione nelle formazioni partigiane che operarono nel Livornese. Dopo la liberazione della città labronica dal nazifascismo, avvenuta il 19 luglio 1944, il 24 gennaio 1945 si sposò, primo matrimonio civile di Livorno nel Dopoguerra, con la partigiana Osmana Benetti, sua compagna di vita e di militanza. Impegnato politicamente nella città di Livorno, tra i molteplici incarichi, è stato anche Presidente Provinciale della Lega delle Cooperative, dirigente dell’Anpi, e dirigente Nazionale dell’ANPPIA. Garibaldo Benifei è stato tra i fondatori dell’Arci a Firenze il 26 maggio 1957.Garibaldo ci ha lasciato alla vigilia del 25 aprile, la festa che più amava. L’Arci Toscana dedica alla sua memoria i festeggiamenti di quest’anno. Alla moglie Osmana vanno le condoglianze di Arci Toscana ed un affettuoso abbraccio. Che il tuo esempio di vita, caro Garibaldo, ci accompagni nella nostra militanza per un mondo più libero e giusto.Arci Toscana, 24 aprile 2015

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