Grazie Mimmo, la società ha bisogno di buoni esempi ed impegno
Noi non abbiamo mai avuto dubbi, siamo sempre stati accanto a Mimmo, conoscevamo il suo lavoro e i suoi valori. E se qualcuno sperava che vincesse la rassegnazione e il silenzio in chi si occupa di integrazione, dovrà ricredersi. Il caso di Riace è emblematico di questo momento per il nostro Paese; era un caso, non solo in Calabria e in Italia, osservato e ammirato da tutto il mondo. Chissà se oggi chi sprezzantemente definiva il sindaco di Riace “uno zero” e di aver fatto i peggio affari criminali gli chiederà scusa. O più probabilmente, liquiderà il caso con una battuta per poi subito orientare gli strali su qualcos’altro o qualcun altro.La Cassazione nel motivare la sua sentenza ha usato parole chiare: l’impianto accusatorio non stava in piedi; nel frattempo, però, quanto accaduto ha compromesso duramente il “modello Riace” e di conseguenza i progetti Sprar in tutta Italia. I giudici hanno poi rilevato che mancavano indizi di “comportamenti” fraudolenti del sindaco. Insomma, dopo tutta la propaganda delle mangiatoie varie, ora c’è soddisfazione, certo, ma anche tanta voglia di ricostruire quanto era stato fatto.Viviamo un periodo difficile, un tempo sempre più caratterizzato dalla paura e più si ha paura, più si teme il diverso da sé, più si è disposti in cambio di un’apparente sicurezza a rinunciare a diritti e libertà.L’antidoto alla paura è la fiducia. Continueremo a opporci all’accusa di “buonismo”, rifiutando l’accezione negativa e l’obbligo di giustificarsi quando si fa del bene. Del valore della fiducia si è poco consapevoli, sulla paura è più facile suscitare reazioni. C’è un gran bisogno – spesso urgente – di avere delle buone istituzioni, ma la società ha bisogno anche di buoni esempi ed impegno. Grazie Mimmo.