Frana di Colonnata: Arci Toscana è vicina alle famiglie dei due lavoratori scomparsi
Il ringraziamento da parte dei promotori del Comitato Vota Sì: “questo Referendum finalmente ha imposto nel dibattito pubblico il tema energetico e gli italiani hanno potuto far sentire la loro voce”.
Con un ordine del giorno approvato nella seduta del Consiglio Regionale di Arci Toscana di venerdì 15 aprile, l’Associazione esprime il proprio dolore e la propria indignazione per la morte dei due cavatori avvenuta lo scorso giovedì 14 aprile, nel bacino marmifero delle Apuane.Dai vertici toscani di Arci, è stata espressa anche profonda vicinanza alle famiglie dei due lavoratori scomparsi nella frana delle cave di Colonnata, così come ai lavoratori che nell’incidente sono rimasti feriti.”Non è accettabile che si continui a morire di lavoro”, si legge nel documento approvato all’unanimità. Dopo queste ennesime e inaccettabili morti bianche, Arci Toscana chiede con forza a tutti i soggetti coinvolti – istituzionali e non – di rivedere, una volta per tutte, il sistema di lavorazione delle cave delle Apuane, dove il problema del mancato rispetto delle norme e dei protocolli sulla sicurezza è grave e sotto gli occhi di tutti: negli ultimi 10 anni la media dei morti sul lavoro è di più di uno all’anno e quella degli infortuni è pari a un ferito ogni due giorni (con oltre 1250 feriti dal 2005 ad oggi). “Si sta producendo – prosegue il documento – una rottura tra le ragioni della produzione e quelle della sicurezza e dei diritti dei lavoratori, della salvaguardia dell’ambiente e del benessere collettivo”. ARCI, che sente proprie queste ragioni, “si sente impegnata a tutti i livelli perché l’ennesima, tragica, giornata di giovedì non debba ripetersi più e perché al dolore di queste ore sia data una risposta all’altezza di un Paese e di una Regione civile come la Toscana”.