Solidarietà al Libano

Solidarietà al Libano

Quello di Parigi è stato un terribile attacco, è stato colpito quello che abbiamo di più caro: la libertà, lo stare insieme. I luoghi colpiti sono luoghi di socialità e divertimento.  L’Europa non deve cedere al ricatto dei terroristi e non deve far prevalere paura ed odio. Arci Toscana invita i Comitati Territoriali a organizzare iniziative di solidarietà e a comunicarle alla Presidenza Regionale.
 Arci Toscana è vicina alla popolazione libanese, dopo il duplice attentato che ieri, 12 novembre, ha scosso Beirut Sud, provocando oltre 50 vittime e ferendo più di 300 persone, con numeri, purtroppo, destinati a crescere.La zona colpita è una zona in cui Arci Toscana ha attivi progetti e collaborazioni e che, pertanto, la nostra associazione conosce molto bene. Proprio a fine settembre una nostra delegazione si è recata in Libano per rinnovare il nostro impegno, attraverso progetti culturali ed educativi, allo sviluppo di una cultura di pace, in un Paese ancora così profondamente segnato dalle proprie divisioni interne e dalla guerra oltre i propri confini.L’attentato desta enorme preoccupazione, sia per i fragili equilibri che il Libano sta cercando di mantenere dalla fine della Guerra civile, sia perché è la prima volta che il Daesh – che al momento ha rivendicato gli attentati – si spinge così all’interno del territorio libanese, allargando così il fronte del fuoco in medio oriente e rischiando di far precipitare ancora di più la situazione, a questo punto non più solo siriana. Riteniamo necessario che l’Occidente adesso, e seriamente, metta in campo tutto il proprio impegno, sia sul fronte della solidarietà alle popolazioni mediorientali, sia su quello dell’accoglienza di quanti fuggono da quell’orrore, sia su una lotta efficace contro Daesh, che non si combatte con le armi ma con la politica.In un momento così complesso, ARCI Toscana rinnova il proprio impegno a fianco della società civile e degli enti locali libanesi che con coraggio e determinazione operano per il dialogo, il confronto e la pace nel loro Paese.

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