La grande mobilitazione dell’Arci ha avuto effetto

La grande mobilitazione dell’Arci ha avuto effetto

L’abrogazione dell’art. 108 della legge di Bilancio è una buona notizia che arriva dopo settimane di preoccupazione. La norma, finalmente cancellata dalla manovra finanziaria, avrebbe infatti causato la fine di decine di migliaia di esperienze dell’associazionismo no profit e di promozione sociale e culturale del Terzo settore assoggettandole incomprensibilmente al regime commerciale. Vogliamo ringraziare il Parlamento ed il governo per aver accolto le nostre richieste ed evitato ricadute drammatiche sul tessuto sociale del nostro paese già fortemente provato dalla crisi legata alla pandemia. Ma ringraziamo anche le tantissime persone, socie, soci, dirigenti, militanti e volontari dei circoli e dei comitati che in Toscana come in Italia hanno fatto sentire forte la loro voce, mobilitandosi assieme in una grande manifestazione corale venerdì 18 dicembre ed interloquendo con grande efficacia con i propri rappresentanti ad ogni livello. Grazie dunque allora anche alla Regione Toscana che ci è stata di nuovo vicina, alle donne e agli uomini che rappresentano la Toscana in Parlamento, alle forze politiche, all’Anci e ai tantissimi sindaci che si sono uniti a noi in questa lotta. Questo successo della nostra grande mobilitazione nazionale arriva mentre è in corso l’attuazione di una Riforma del Terzo Settore che chiede alle associazioni grandissimi sforzi organizzativi, economici e di trasparenza, per mantenere il riconoscimento della propria funzione di interesse generale, fuori dalle logiche di mercato.

L’abrogazione dell’art. 108 non risolve di certo i gravi problemi e le grandi difficoltà che stanno vivendo migliaia di circoli nella nostra Regione. Permane l’ingiusta discriminazione che conferma la chiusura delle nostre strutture e la sospensione delle attività a fronte della possibilità di aprire ed esercitare somministrazione delle attività commerciali, situazione che ci impedisce di dare corso alle nostre attività sociali e di poter ospitare nei circoli le pur poche attività culturali il cui svolgimento è permesso dalle ordinanze regionali. La Regione Toscana ha cercato, nei limiti di quanto possibile, di alleviare questa situazione permettendoci alcune e limitate attività, con cui i circoli danno continuità all’impegno mutualistico con i propri soci e con cui concorrono al sostegno delle attività tramite l’autofinanziamento. Ma il problema permane, e viviamo il permanere questa ingiustizia con grande rammarico, anche perché la nostra Associazione ha sempre interpretato con responsabilità, ordine e severità i protocolli sanitari anticontagio.

Ci auguriamo a questo punto che il governo faccia chiarezza e, come chiesto più volte dall’Arci, rimuova i dispositivi che ci penalizzano e discriminano e intraprenda con decisione un riordino positivo delle norme fiscali che riguardano il Terzo Settore agevoli il lavoro delle organizzazioni che stanno dimostrando, anche durante questa seconda ondata, grande tenacia e determinazione, fortificando la rete solidale, le iniziative dei volontari e aiutando concretamente chi più sta subendo la crisi legata all’emergenza sanitaria.

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