Dal XXVII Meeting Internazionale Antirazzista un impegno per la legge sulla cittadinanza e per l’accoglienza diffusa in Toscana

Dal XXVII Meeting Internazionale Antirazzista un impegno per la legge sulla cittadinanza e per l’accoglienza diffusa in Toscana

Si è concluso al Parco della Cecinella di Cecina Mare, il ventisettesimo MIA – Meeting Internazionale Antirazzista di Cecina, la manifestazione dedicata ai temi dell’antirazzismo promossa da ARCI Toscana, con il patrocinio e il contributo della Regione Toscana, del Comune di Cecina e del Cesvot.

Un’edizione quella appena conclusa che prima di tutto ha visto il ritorno in presenza di oltre un migliaio di partecipanti in tre giornate scandite da incontri di formazione, laboratori, dibattiti e spettacoli dal vivo, il tutto nel rispetto dei protocolli anti-covid attuali.

Tanti i temi toccati, dal diritto alla cittadinanza ai sistemi di accoglienza, dalla lotta al caporalato fino alle questioni Internazionali dalla Palestina all’Afghanistan in decine di incontri che hanno visto tra gli altri la partecipazione del Ministro del Lavoro Andrea Orlando, della Senatrice Emma Bonino, il Presidente Commissione A­ffari Costituzionali della Camera dei Deputati Giuseppe Brescia, del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, dell’Assessore all’Immigrazione della Regione Toscana Stefano Ciuoffo e dell’assessora regionale al Welfare e al Terzo Settore Serena Spinelli.

Dal MIA arrivano anche quest’anno messaggi importanti e richieste di impegno alle istituzioni. In primo luogo, parlando di accoglienza, da Cecina emerge come la Toscana abbia bisogno di ridare nuova linfa a quello che è sempre stato il suo fiore all’occhiello ovvero il sistema di accoglienza diffusa. Questa non può non passare che dal sistema SAI con l’allargamento del numero dei posti sia a livello nazionale che regionale, tenendo conto quelle che sono le richieste degli enti locali che in questa ultima fase hanno dato anche la disponibilità per l’accoglienza dei profughi afghani. Un’adesione che copre tutto l’arco costituzionale e che quindi indica una volontà generale di andare in questa direzione.

Sul tema della cittadinanza siamo invece ancora a parlare della necessità di una legge che garantisca il riconoscimento di questo diritto per chi nasce nel nostro paese da genitori stranieri. Una legge bloccata al momento in Senato e che dal Meeting riparte con l’impegno di portarla in discussione entro la fine di ottobre, come ricordato anche dai rappresentanti del Governo intervenuti a Cecina.

Il Meeting è stato inoltre l’occasione per ribadire il forte impegno dell’associazione sulle attività connesse all’emersione dello sfruttamento del lavoro in campo agricolo con il progetto SIPLA. La giornata di venerdì in particolare ha visto impegnati circa 150 operatori e operatrici da tutta Italia, in un momento di formazione e in un confronto con i rappresentanti del Ministero del lavoro sulle prossime azioni che verranno messe in campo per contrastare questo fenomeno nel nostro paese.

Non è mancata l’occasione per parlare anche di diritti, di lotta contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere insieme ai rappresentanti di Arcigay, Agedo, Rete Lenford e del Cesvot con i quali è stato rilanciato l’appello per una rapida approvazione del DDL Zan e l’impegno per un fronte più unito e largo possibile per combattere una narrazione fatta di mistificazioni e strumentalizzazioni, artefatta dalla destra.

Non meno importanti infine i focus sulle questioni internazionali ed particolar modo il rilancio di un lavoro di denuncia e di impegno per la causa palestinese da parte di tutta l’associazione. La presenza al MIA dei rappresentanti dello Youth Development Department e di Muna Al Kurd, giornalista e attivista di Sheikh Jarrah, ha dato la possibilità di ribadire come questo impegno da parte di Arci ripartirà proprio da Gerusalemme Est e dal racconto di un apartheid non più tollerabile.

Il meeting, dopo un anno in cui “fare comunità” è stato difficile per i problemi legati alla pandemia, è tornato finalmente ad essere un momento di vero incontro e confronto importante per chi come noi dell’arci della socialità ne fa una questione centrale ed identitaria – dichiara il presidente di Arci Toscana, Gianluca MengozziAbbiamo sempre l’obiettivo di vedere il MIA come un momento che non rimanga fine a sé stesso ma un’occasione per dare gambe a quelle che sono le nostre speranze ed i nostri obiettivi e per questo quest’anno dobbiamo riconoscere che abbiamo avuto grandi rassicurazioni sugli impegni presi dai rappresentanti di Governo intervenuti, in particolare per la legge sul riconoscimento della cittadinanza che dovrebbe essere calendarizzata nuovamente in senato entro fine ottobre. Ma ci rassicurano anche le parole spese dall’Anci sulle questioni che riguardano l’Afghanistan – prosegue Mengozzi – perché se in un primo momento l’accoglienza dei profughi afghani sarà quasi esclusivamente di tipo prefettizio, il Governo ha assicurato che verranno attivate in un secondo momento le prassi virtuose di un’accoglienza di comunità che come arci abbiamo già dato piena disponibilità ad affrontare ovviamente insieme ad altre organizzazioni in collaborazione con i Comuni”.

Tre giorni che hanno ritrovato, nel pieno rispetto delle misure anti covid in vigore, anche gli spettacoli serali con il live in piano solo di Tommaso Novi ed il reading di Max Collini che ha chiuso questa 27esima edizione.

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