Ammessa la somministrazione in zona gialla e bianca per i Circoli. “Cancellata un’ingiusta discriminazione”

Ammessa la somministrazione in zona gialla e bianca per i Circoli. “Cancellata un’ingiusta discriminazione”

Con un voto definitivo alla camera dei deputati finalmente è stata cancellata l’ingiusta e incomprensibile discriminazione per la quale, per sei lunghi mesi, i nostri circoli non hanno potuto fare la propria attività di somministrazione. In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, si tratta di svolta importante e positiva in un periodo che resta denso di difficoltà. Adesso sarà possibile per i circoli Arci fare somministrazione ai propri soci e socie nelle zone gialle e nelle zone bianche, così come avviene per gli esercizi commerciali.

Si rimuove dunque una ingiustizia per cui per troppo tempo è sembrato che entrare a prendere un caffè in un circolo fosse più pericoloso che farlo in un bar. Questa decisione del Parlamento rende chiaro che non è mai stato così, e che anzi i circoli si sono disciplinati fin dalla primavera del 2020 applicando con rigore e responsabilità i protocolli sanitari per il controllo della diffusione della pandemia. “Nessuno si permetta più di ledere con provvedimenti ingiustificati – commenta Gianluca Mengozzi, Presidente di Arci Toscana – l’immagine di una Associazione che fa bandiera della serietà con cui interpreta la pandemia fin dall’inizio”.

L’approvazione dell’emendamento è dunque una bella notizia, ed è giusto ricordare che questo risultato non sarebbe stato possibile senza la grande mobilitazione di tutta la filiera nazionale dell’Arci, dei circoli e dei comitati, che fin da ottobre hanno fatto sentire la loro voce di dissenso. “In particolare in Toscana – continua Mengozzi – l’impegno della nostra Associazione per la riapertura dei circoli è stato continuo e incessante, con un lavoro di promozione dei nostri valori e delle nostre legittime aspettative portato avanti da soci, socie, dirigenti e militanti, occupando la scena pubblica e i media con determinazione e senza mai cedere allo sconforto”. Con l’Arci in Toscana si sono mobilitate numerose altre associazioni circolistiche e del Terzo Settore, ma anche la Regione, il presidente, gli assessori, i consiglieri della maggioranza, numerose amministrazioni comunali e parte importante della politica, con i parlamentari toscani che hanno svolto un ruolo fondamentale in questa battaglia. Un moto collettivo di una intera comunità che ha stretto in un abbraccio i propri circoli nel momento della loro massima difficoltà, nel loro momento più grave dai tempi della Liberazione.

Adesso dobbiamo attendere che migliori la situazione sanitaria e che la Toscana torni in zona gialla. Nel frattempo però restano gli effetti di un anno di pandemia: la crisi economica dei circoli e dei comitati è grave e la possibilità di riaprire risolve solo in parte le difficoltà. Le attività culturali e ricreative restano sospese, non è possibile attivare le nostre prassi di autofinanziamento. La Regione Toscana ha emesso un bando per aiuti economici a favore dei circoli, ma chiediamo ancora al Governo che proceda senza ulteriori ritardi ad erogare gli aiuti promessi, che ristabilisca la possibilità del credito agevolato con garanzia dello Stato, che elimini e riduca di concerto con regioni e comuni il peso di tasse e tariffe sulle associazioni circolistiche.

La pandemia finirà, e lascerà una comunità smarrita e impoverita. “Ci sarà ancora più bisogno del ruolo sociale dell’Arci, della cura delle fasce più vulnerabili della popolazione, della cultura, dello stare insieme, dello svago, dei diritti di cittadinanza per tutte e tutti – conclude Gianluca Mengozzi – Ci sarà bisogno di una rinnovata offerta aggregativa fuori da logiche commerciali, che faccia incontrare le persone di ogni età tra di loro. Soprattutto ci sarà bisogno dei circoli. Per questo chiediamo ancora che tutti i livelli della politica e dell’amministrazione pubblica, dal Governo, alla Regione, ai municipi, si prendano cura di noi e dei grandissimi valori che rappresentiamo”.

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