Non chiudiamo gli occhi: la tragedia giapponese ci insegna i pericoli del nucleare
Una “due giorni” di teoria e pratica della comunicazione. Affrontando il nodo della democrazia dell’informazione e lavorando su un prodotto sperimentale di comunicazione web che in prospettiva possa integrarsi in un progetto più ampio di citizen journalism. Il seminario, una nuova opportunità formativa per i giovani delle Arci della Toscana, si svolgerà ad Arezzo l’11 e il 12 marzo.
E’ evidente che ci sono catastrofi naturali rispetto alle quali è difficile immaginare difese adeguate.Ma se ora è il momento della solidarietà e non della speculazione politica, nemmeno si può far finta di ignorare un fatto evidente e inaccettabile: le centrali nucleari non sono e non saranno mai qualcosa di sicuro.Rifiutiamo le polemiche di chi dice che partendo dal dramma giapponese si cerca di orientare in senso antinuclearista l’opinione pubblica.Casomai il cinismo è l’opposto. E’ di chi rilancia il programma nucleare italiano, ignorando ancora una volta i gravissimi rischi connessi a questa scelta. Il resto dell’Europa, a partire dalla Germania, sta già tornando indietro. Contemporaneamente ribadiamo la necessità di investire nello sviluppo delle energie rinnovabili per il futuro del nostro paese. Per questo motivo, con ancora maggior forza, ci sentiamo impegnati nella battaglia politica e culturale per un corretto rapporto con l’ambiente e dunque rilanciamo l’invito a mobilitarsi per i referendum sia in relazione alla ripubblicizzazione dell’acqua come bene comune primario che alla contrarietà al nucleare.