Manifestazione nazionale 26 marzo a Roma
Per noi è prioritario che tutte le regioni italiane e dunque anche la Toscana, si facciano carico dell’accoglienza dei profughi e richiedenti asilo, che scappano da situazioni di tensione. Condividiamo per questo la posizione del Governatore Enrico Rossi, che privilegia un’accoglienza in piccoli gruppi e il coinvolgimento dell’associazionismo e del volontariato che da anni sono impegnati su questi temi. La nostra esperienza dimostra che questa formula è quella più facilmente gestibile. Condividiamo anche le sue perplessità sulla realizzazione di una mega tendopoli che tenderebbe a diventare inevitabilmente uno spazio degradato e marginale.Siamo convinti che ci siano motivi importanti per impegnarsi nell’accoglienza, prima di tutto dal punto di vista dell’emergenza umanitaria. Il nostro Governo sta facendo, invece, come sempre su questi temi, una pessima figura a livello internazionale, esaltando paure e sentimenti xenofobi.Ma c’è anche un importante motivo politico per promuovere l’accoglienza: in questo momento il bacino del Mediterraneo è attraversato da forti trasformazioni, spesso drammatiche. Un paese come il nostro dovrebbe sentire come ruolo naturale di svolgere una funzione di riferimento nell’area in cui è collocato. Questo implica saper affrontare le contraddizioni. La fuga, invece, da qualsiasi difficoltà rende sempre più marginale il ruolo dell’Italia.Il presidente Arci ToscanaVincenzo Striano
Lo hanno fatto attraverso una straordinaria esperienza di partecipazione dal basso, senza sponsorizzazioni politiche e grandi finanziatori, nel quasi totale silenzio dei principali mass-media.Grazie a queste donne e questi uomini, nella prossima primavera l’intero popolo italiano sarà chiamato a pronunciarsi su una grande battaglia di civiltà: decidere se l’acqua debba essere un bene comune, un diritto umano universale e quindi gestita in forma pubblica e partecipativa o una merce da mettere a disposizione del mercato e dei grandi capitali finanziari, anche stranieri.Noi che ci siamo impegnati nelle mobilitazioni del popolo dell’acqua, nelle battaglie per la riappropriazione sociale dei beni comuni e per la difesa dei diritti pensiamo che i referendum siano un’espressione sostanziale della democrazia attraverso la quale i cittadini esercitano la sovranità popolare su scelte essenziali della politica che riguardano l’esistenza collettiva.Per consentire la massima partecipazione, chiediamo che il voto referendario sia accorpato alle prossime elezioni amministrative e che prima della celebrazione dei referendum si imponga la moratoria ai processi di privatizzazione.Crediamo anche che il ricorso all’energia nucleare sia una una scelta sbagliata perché è una fonte rischiosa, costosa, non sicura e nei fatti alternativa al risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti rinnovabili.Siamo convinti che una vittoria dei SI ai referendum della prossima primavera possa costituire una prima e fondamentale tappa, non solo per riconsegnare il bene comune acqua alla gestione partecipativa delle comunità locali, bensì per invertire la rotta e sconfiggere le politiche liberiste e le privatizzazioni dei beni comuni che negli ultimi trent’anni hanno prodotto solo l’impoverimento di larga parte delle popolazioni e dei territori e arricchito pochi gruppi finanziari con una drastica riduzione dei diritti conquistati, determinando la drammatica crisi economica, sociale, ecologica e di democrazia nella quale siamo tuttora immersi.Cambiare si può e possiamo farlo tutte e tutti assieme.Per questo chiamiamo tutte le donne e gli uomini di questo Paese a una grande manifestazione nazionale del popolo dell’acqua e dei movimenti per i beni comuni da tenersi a Roma sabato 26 marzo 2011. Informazioni logistiche per comitati e soci ArciLa manifestazione inizierà alle 14,00 con un corteo in partenza da Piazza della Repubblica e si concluderà in Piazza San Giovanni.Stiamo organizzando la partecipazione al corteo con uno striscione dell’Arci e allestiremo uno stand per distribuire i nostri materiali a Piazza San Giovanni.Il punto di ritrovo dell’Arci alla partenza del corteo è fissato alle ore 13.30 a piazza dei Cinquecento, Largo di Villa Peretti (a due passi dalla stazione Termini, all’incrocio fra viale Enrico De Nicola e viale Luigi Einaudi).