La Toscana non è terra di mafia, ma la mafia c’è!
Venerdì 11 e sabato 12 marzo, una due giorni di teoria e pratica della comunicazione si terrà nei locali del Centro di Aggregazione Sociale “Villa Severi” di Arezzo. L’iniziativa nasce nell’ambito di un progetto nazionale ed è promossa dal Comitato Regionale Arci in collaborazione con il Comitato locale. “Il tema dell’informazione – afferma Vincenzo Striano, Presidente del Comitato Regionale Arci – sta diventando di particolare importanza nelle nostre vite. È un ambito in continua evoluzione, basti pensare alla capacità di autoproduzione che sempre più caratterizza il mondo della comunicazione. Internet entra prepotentemente nella quotidianità, dando modo ad ognuno di produrre autonomamente informazioni sul web. Dobbiamo saper affrontare queste nuove sfide. Questo seminario cercherà infatti di formare figure capaci di utilizzare al meglio le opportunità offerte dal web e di creare forme nuove di partecipazione. Il nostro obiettivo è quello garantire una più ampia formazione ai nostri giovani, non soltanto tecnica, ma anche civica. Da sempre quella della partecipazione giovanile è una delle politiche che sta più a cuore all’Arci, che anche in questa occasione mira a raggiungere tale obiettivo.”Durante il seminario verrà affrontato il nodo cruciale della democrazia dell’informazione e sarà elaborato un prodotto sperimentale di comunicazione web, che in prospettiva possa integrarsi in un progetto più ampio di citizen journalism. “Il Comitato Arci di Arezzo – dichiara il Presidente Francesco Romizi – è molto contento di poter co-organizzare questo evento. Il tema che verrà affrontato è assolutamente innovativo e per due giorni Arezzo diventerà il “capoluogo” toscano per la democrazia dell’informazione. Le iscrizioni per aderire al convegno sono ancora aperte, ma già ad oggi il grande numero dei partecipanti ci conferma che l’iniziativa è di grande interesse. Gruppi di giovani provenienti da tutti i comitati territoriali hanno confermato la propria adesione e speriamo che altri ancora vorranno prendere parte all’iniziativa. Ricordiamo alla cittadinanza che il seminario è aperto a tutti, così come la serata in programma per venerdì 11 al Circolo Arci Karemaski cui rinnoviamo l’invito a partecipare”.
Attraverserà i comuni di Collesalvetti, Livorno, Villafranca, Carrara, Massa, Seravezza, Pietrasanta, Portoferraio, Piombino, San Vincenzo, Arezzo, Cortona Camucia, Follonica, Cecina, Castelnuovo Misericordia, Montespertoli, Firenze, Tavarnelle Val di Pesa,, Firenze, Bagno a Ripoli, Montemurlo, Prato, Pisa, Pontedera, Bientina Quarrata e Pistoia.Lo faremo insieme a Libera, Avviso Pubblico, Legambiente, Arciragazzi, Cgil, Cisl, Uil, Lega Coop e Unicoop Tirreno. Per ben 90 giorni attraverserà l’Italia (tutte le regioni), la Francia, la Svizzera ed i Balcani (Bulgaria, Bosnia, Albania e Serbia). Sarà infatti la Carovana internazionale antimafie, la seconda oltre i confini italiani, la sedicesima dalla sua ‘invenzione’. A distanza di quel lontano 1994, quando i primi furgoni voluti dall’Arci Sicilia si mossero ‘per andare incontro alle persone’, i chilometri percorsi sono stati migliaia e tanti (oltre 17mila) ne sono previsti in questa edizione. Il bagaglio quello di sempre, magari più pesante, e la stessa passione, quella che rende leggero il cammino. Leggero il cammino ma non i principi, quelli storici (partecipazione, diritti, democrazia e giustizia sociale) e i temi (quest’anno la Carovana sarà dedicata a lavoro, memoria e beni confiscati). Incontrare le comunità per costruire la società dal basso, scambiare ‘in corsa’ buone pratiche e denunciare quello che non va, senza retorica o semplice indignazione, ma con la voglia di fare, perchè il narrare è perdersi se non ci si rimbocca anche le maniche. Insomma unire poesia e prosa, racconto e pratica, indignazione e proposta.La Carovana vuol raccontare come l’avidità della criminalità organizzata ed il totale disinteresse per la dignità umana .Lo racconterà però con l’ottimismo dei viaggiatori, che hanno visto come si possano diffondere le buone pratiche per creare il riscatto. Voglia di giustizia sociale attraverso il lavoro vero e la forza di reagire allo sfruttamento dei caporali,: nessuno può sentirsi immune dalla mafie , tutti possono fare qualcosa per sconfiggerle.Ogni tappa una sosta, ogni sosta un filo da riannodare come la tela che cuciremo lungo i percorsi della Carovana, un drappo della legalità democratica che sventolerà a Corleone, cucito dalle mani dei mille e oltre carovanieri che incontreremo sulla strada, oltre 130 pezze di stoffa cucite per farne bandiera, perché le solitudini non esistono se si trasformano in partecipazione.