Andar via dall’Afghanistan è l’unico atto di realismo possibile

Andar via dall’Afghanistan è l’unico atto di realismo possibile

Esprimiamo solidarietà e siamo vicini al dolore delle famiglie dei militari italiani uccisi oggi in Afghanistan. Questo sentimento lo estendiamo a tutte le vittime di questa guerra che dura ormai da nove anni, e di cui non si riesce a immaginare il finale. Non vogliamo arrenderci all’idea che questo conflitto ci accompagni come un fatto naturale, ignorando che ci troviamo di fronte a un’escalation drammaticamente pericolosa.I sostenitori dell’intervento armato sempre accusano i pacifisti di essere anime belle ma idealisti. Ma la domanda che facciamo a chi difende la presenza italiana in Afghanistan è se non è invece un atteggiamento fuori dalla realtà il continuare a impegnarsi in una guerra che si impantana sempre più e non sta dando nessun risultato.In realtà di quel conflitto non sappiamo quasi nulla: qual’è il livello effettivo di impegno dei militari italiani, quali sono i sentimenti del popolo afgano, quale la reale credibilità del governo Karzai.Purtroppo il silenzio sull’Afghanistan pare interessare tanta parte del mondo dell’informazione e della classe politica, con una responsabilità più forte delle forze del Governo in carica.Invitiamo, con la massima urgenza, la società civile toscana e le istituzioni della nostra regione a impegnarsi affinché si riapra una discussione finalizzata alla conclusione di quella guerra e al ritiro dei militari italiani.Vincenzo Striano, Presidente Arci Toscana 
Non vogliamo arrenderci all’idea che questo conflitto ci accompagni come un fatto naturale, ignorando che ci troviamo di fronte a un’escalation drammaticamente pericolosa.I sostenitori dell’intervento armato sempre accusano i pacifisti di essere anime belle ma idealisti. Ma la domanda che facciamo a chi difende la presenza italiana in Afghanistan è se non è invece un atteggiamento fuori dalla realtà il continuare a impegnarsi in una guerra che si impantana sempre più e non sta dando nessun risultato.In realtà di quel conflitto non sappiamo quasi nulla: qual’è il livello effettivo di impegno dei militari italiani, quali sono i sentimenti del popolo afgano, quale la reale credibilità del governo Karzai.Purtroppo il silenzio sull’Afghanistan pare interessare tanta parte del mondo dell’informazione e della classe politica, con una responsabilità più forte delle forze del Governo in carica.Invitiamo, con la massima urgenza, la società civile toscana e le istituzioni della nostra regione a impegnarsi affinché si riapra una discussione finalizzata alla conclusione di quella guerra e al ritiro dei militari italiani.Vincenzo Striano, Presidente Arci Toscana 

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