Arci Comitato Regionale Toscano
Contesto
L’isola di Mindanao nelle Filippine è la seconda per estensione e la prima per densità di popolazione indigena. La popolazione indigena nelle Filippine costituisce circa il 10-11% della popolazione totale, circa 14-17 milioni di persone, di cui il 61% vive sull’isola di Mindanao. In totale a Mindanao sono presenti almeno 18 gruppi indigeni con caratteristiche etno-linguistiche diverse. Il nome collettivo per tutti i gruppi è ‘Lumad’ (indigeni o nativi).
Per i bambini e le bambine lumad, il diritto all’educazione è oggetto di numerose violazioni: la scarsità di strutture scolastiche e l’intensa militarizzazione dell’isola contribuiscono ad un altissimo tasso di abbandono scolastico, intorno al 19-20%. Infatti, molto spesso le comunità indigene si trovano in aree montuose dove le scuole pubbliche sono molto scarse e i bambini per raggiungere la scuola devono affrontare numerosi problemi economici, culturali e di sicurezza, che spesso impediscono loro di frequentare con successo e di completare gli studi.
Questa situazione ha spinto i lumad a cercare soluzioni autonome per l’educazione dei propri figli: dall’inizio degli anni ’90 sono stati creati programmi di alfabetizzazione specifici in collaborazione con ONG, organizzazioni religiose ed educatori volontari. Dopo aver prodotto una prima generazione di giovani in grado di leggere, scrivere e contare, sono nate le prime scuole materne, primarie e secondarie. Il Community Technical College of South-Eastern Mindanao è stato fondato nel 2013 e ad oggi costituisce l’unica scuola lumad i cui corsi di studio vanno dalla scuola materna al 12° grado della scuola secondaria (17 anni di età). Per facilitare l’accesso scolastico il CTCSM è dotato di un dormitorio maschile e uno femminile, per accogliere gli studenti che provengono dalle comunità più remote. In particolare, le bambine vengono incoraggiate a proseguire gli studi, sottraendole a matrimoni precoci combinati e fornendo loro nuove opportunità di vita e di sviluppo.
Il progetto
Il progetto vuole contribuire alla tutela del diritto all’educazione e in particolare, vuole favorire l’accesso a un’educazione gratuita e di qualità per i bambini e le bambine provenienti da famiglie lumad o famiglie povere.
Il Community Technical College of Southeastern Mindanao (CTCSM) è un istituto scolastico per la popolazione indigena e le famiglie povere dell’isola di Mindanao. Gli oltre 500 studenti che lo frequentano hanno da 0 a 17 anni e rappresentano un mix culturale molto ricco, con studenti provenienti dalle varie regioni dell’isola e da almeno 11 tribù indigene diverse. La scuola accoglie anche un 20% di studenti che non sono di origine lumad, ma provengono da famiglie a bassissimo reddito.
La scuola è stata fondata nel 2013, e prevede un curriculum di studi in pedagogia che ha già prodotto i primi 60 diplomati, molti dei quali sono tornati alle proprie comunità di origine per insegnare. Negli ultimi anni all’interno dei vari curriculum di studi sono state introdotte alcune lezioni di orticultura e di giardinaggio, per rispondere all’esigenza di fornire ai ragazzi competenze utili in campo agricolo.
Attraverso il progetto, si intende creare un curriculum di studi specifico incentrato sull’agroecologia, che risulterebbe di fondamentale importanza per lo sviluppo sostenibile dell’isola. I lumad di Mindanao vivono in una terra caratterizzata da una ricchissima biodiversità, ma i cambiamenti climatici e l’utilizzo di colture intensive poco rispettose dell’ambiente stanno mettendo a rischio l’ecosistema e impoverendo sempre più la popolazione. In questo contesto, l’unica soluzione è sviluppare un modello di agricoltura biologica sostenibile, come sostengono anche le associazioni degli agricoltori locali.
In risposta a questo bisogno, il CTCSM svilupperà un programma didattico pilota sull’agricoltura ecocompatibile, che punta a diventare un modello per tutte le scuole di Mindanao e di altre regioni delle Filippine. L’avvio di un programma di studi specifico provocherà ricadute positive su tutto il territorio, creando competenze che gli studenti, una volta diplomati e tornati alle proprie comunità, potranno impiegare e diffondere. Per permettere agli studenti di mettere in pratica le lezioni in aula, si intende creare anche una ‘fattoria modello’ all’interno dei terreni di pertinenza della scuola, una vera azienda agricola in miniatura, dove gli studenti potranno coltivare frutta e verdure organiche, biologiche e biodinamiche. La scuola dispone già di piccoli orti e erbari, coltivati dagli studenti insieme al personale docente, ma è necessario ampliare e strutturare questo tipo di attività affinché tutti gli studenti abbiano la possibilità di svolgere attività pratica. Inoltre, la produzione agricola della fattoria servirebbe a rifornire la mensa scolastica di materie prime, rendendo la scuola più sostenibile e l’alimentazione dei ragazzi più sana.
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