Progetto ‘Bentornati’
L’esperienza dei campi di lavoro (con Arci o Libera) nelle terre confiscate alla mafia che dura non solo una settimana d’estate, ma tutto l’anno. Prima, attraverso un processo di formazione; poi, tramite sensibilizzazione e diffusione, portando il bagaglio di esperienza costruito nell’ambito della legalità e della lotta alle mafie: è questo il senso del progetto “Bentornati”, promosso da Arci Toscana, Cgil Toscana, Libera e Unicoop Firenze e presentato stamattina a Palazzo Sacrati Strozzi a Firenze alla presenza della vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi.Le azioni che si propone il progetto: sensibilizzazione e promozione dei campi di volontariato (attraverso vari tipi di eventi e presso scuole medie superiori, università, centri di aggregazione giovanile e coinvolgendo associazioni studentesche, professori e associazioni attive sul territorio), formazione campi (in vista della partecipazione con laboratori, film, incontri, ecc.), linee comuni (progettualità condivisa su formazione e tematiche di interesse comune), post campi (realizzazione di percorsi per i volontari che intendono continuare ad impegnarsi sui temi della legalità e dei beni confiscati), “Due giorni della legalità” (evento regionale in cui coinvolgere tutti i ragazzi che hanno partecipato ai campi, i responsabili delle cooperative, autori, giornalisti e altri esperti).L’obiettivo di Ben Tornati è realizzare un progetto di formazione permanente sulla legalità, volto nel concreto a realizzare un Piano del Lavoro sui beni confiscati alla mafia in Toscana, per restituire questa ricchezza alla sua funzione sociale, al territorio e all’occupazione dei nostri giovani.Ha spiegato Irene Mangani (Unicoop Firenze): “E’ un impegno da far durare tutto l’anno, per valorizzare l’esperienza di chi ha lavorato nei campi estivi. Importante sarà anche la formazione sui ragazzi, per essere preparati a far rivivere i beni confiscati”. Monica Pagni (Cgil Toscana) ha aggiunto: “Ognuna delle quattro sigle porterà in questo progetto la propria esperienza e competenza. Per noi è fondamentale l’aspetto di riconsegnare i beni confiscati alla collettività, i giovani andranno formati per avere strumenti adatti a esprimere una progettualità di lavoro e occupazione”. Giulia Bartolini (Libera Toscana) ha insistito: “C’è l’esigenza di non disperdere il patrimonio di esperienze accumulato dai giovani che tornano dai campi di lavoro nelle terre confiscate. Il progetto mira a formarli prima e a sfruttare la loro energia dopo, in iniziative di sensibilizzazione e promozione”. Serenella Pallecchi (Arci Toscana) ha concluso: “Farà parte di questo progetto anche la rete degli studenti medi, che ci daranno una mano a raccontare cosa significa fare parte di questa realtà. Con loro faremo percorsi appositi nelle scuole”.Con l’idea di rivolgersi anche alle organizzazioni universitarie.Il progetto in concreto si articolerà così: chi è interessato si mette in contatto con Arci o Libera per partecipare ai campi (l’anno scorso lo hanno fatto in oltre mille), da lì viene contattato da “Bentornati” e inizia un processo di formazione. Dopo l’esperienza, sarà coinvolto in iniziative (e potrà proporle) di sensibilizzazione e promozione, all’interno della rete. Ad ora si sta già realizzando un sistema di diffusione dei temi e delle attività che riguardano l’uso sociale dei beni confiscati con la produzione di materiale informativo/divulgativo; è anche in arrivo un sito “Ben Tornati” che, oltre che di indirizzare i ragazzi verso le associazioni che organizzano i campi (Libera e Arci), crei una rete stabile per tutti i partecipanti.