Giù le mani dagli attivisti per i Diritti Umani e dell’Infanzia nelle Filippine!
La Campagna ‘SOS – Save Our Schools’ ha puntato i riflettori sulla situazione delle scuole delle comunità indigene della Regione di Mindanao: gli insegnanti e gli attivisti locali denunciano infatti un crescente numero di casi in cui l’esercito attacca le scuole o le utilizza come basi militari e avamposti per il controllo del territorio. La zona è infatti scenario di una crescente militarizzazione, nonostante gli accordi di pace raggiunti nel 2014 tra il Fronte Islamico Moro di Liberazione Nazionale e il Governo centrale. A farne le spese sono soprattutto i civili, in particolare le comunità indigene che da sempre sono le prime vittime di questa situazione: i morti fra la popolazione civile a causa della militarizzazione sono più di 40.000 dagli inizi degli anni ‘80 e non si contano i casi di violazione dei diritti umani, come abusi, traumi, minacce, intimidazioni.Negli ultimi mesi i portavoce della SOS Campaign sono stati oggetto di attacchi personali sul piano politico ma anche di vere e proprie aggressioni da parte di membri della polizia o dell’esercito, sia nelle zone rurali che nella metropoli di Manila. I nostri stessi colleghi, Madel Santiago di ARCSEA, Eilek Manano di Children Rehabilitation Center e Kharlo Manano dell’associazione Salinlahi, hanno subito intimidazioni e minacce e sono stati perseguitati e aggrediti da uomini armati non identificati, che si sospetta siano membri dell’intelligence della polizia.In seguito a tutti questi eventi, il 14 Luglio l’Associazione degli Avvocati per i Diritti Umani ha presentato un’istanza alla Corte Suprema affinché si indaghi e si faccia luce su quanto sta accadendo, chiedendo giustizia e protezione per il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza degli attivisti.In questo momento così complesso, Arci vuole quindi rinnovare la propria solidarietà e vicinanza ai colleghi delle associazioni filippine che stanno portando avanti con la determinazione e il coraggio che da sempre li contraddistinguono questa ulteriore battaglia per la democrazia e i diritti fondamentali.