Dddl Cirinnà, “Una sconfitta per tutti”

Dddl Cirinnà, “Una sconfitta per tutti”

Ancora non è stata data una spiegazione convincente sul rapimento di Giulio Regeni, il cui corpo, orrendamente seviziato, fu trovato qualche giorno dopo. In questi 30 giorni la verità non ha fatto un passo avanti. 
 Con il voto di fiducia al Senato di oggi sul testo di legge sulle unioni civili l’Italia si dota per la prima volta di una legge che norma i diritti delle coppie conviventi, ma non è la legge che volevamo.Una sconfitta culturale, per una discussione pubblica a tratti violenta, farcita di tesi discriminatorie e delegittimanti. Una sconfitta per le bambine e i bambini, strumentalmente richiamati da tutti ma poi sacrificati sull’altare della trattativa. Bambine e bambini a cui non sarà riconosciuto il diritto all’unità familiare, bambine e bambini che saranno un po’ meno uguali degli altri.Ma, fatto ancora più grave culturalmente, verrà sancita oggi attraverso la legge una nuova categoria di “figli illegittimi”. Una sconfitta per le tante coppie omosessuali che non vedranno comunque pienamente equiparati i loro diritti, ma con nuovi distinguo che sottolineano la distanza dall’istituto giuridico del matrimonio.La scomparsa del vincolo di fedeltà ne è l’esempio più chiaro, carico di una forte valenza simbolica. Una sconfitta per il Parlamento, che vede mortificato il proprio ruolo attraverso un voto di fiducia su questioni così importanti e che rinuncia a legiferare sulla step child sostenendo che già oggi i giudici decidono in tal senso. Un legislatore che dunque abdica al suo ruolo, che rinuncia al rigore e all’equità che dovrebbero contraddistinguere il suo operato, alla capacità di essere guida per i tanti cittadini e cittadine. Una sconfitta per il nostro ordinamento, che non riesce comunque ad assolvere pienamente alle prescrizioni dell’Europa che parlano invece di eguaglianza, parità nei diritti e libertà nelle scelte, e che introducono con forza il diritto ad una vita familiare per le tante coppie omosessuali. Una sconfitta per i cittadini italiani, che attendono questa legge da 30 anni e che in queste settimane hanno chiesto e stanno chiedendo a gran voce al Parlamento coraggio e determinazione nel riconoscere e tutelare le tante famiglie reali.

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