ARCI Toscana, ANPI Toscana, ANED e Istituto Storico della Resistenza siglano con Regione Toscana il Protocollo sull’Antifascismo
Una data simbolica, quella della vigilia del 25 aprile, per siglare il Protocollo di Collaborazione in nome della memoria e dell’antifascismo. Servirà come argine agli episodi di stampo fascista e xenofobo sempre più diffusi anche nella nostra regione e diffonderà i valori su cui si fonda la nostra Costituzione. I firmatari sono la Regione Toscana, Arci Toscana, Anpi regionale, Istituto Storico della Resistenza e Aned (ass. ex deportati nei campi nazisti).”Come Arci Toscana non possiamo che essere estremamente soddisfatti della firma di oggi e dell’impegno che la Regione ha riversato su questo tema”, sottolinea Gianluca Mengozzi, presidente di Arci Toscana. “Questo accordo – continua Mengozzi – parla dell’Associazione che ho l’onore di rappresentare, parla della nostra storia, dei nostri circoli e Case del Popolo che all’antifascismo sono legate o perché intitolate alla memoria della Resistenza e dei suoi martiri o perché duramente sotto attacco negli anni del regime. Il 25 aprile è una data centrale del nostro stesso essere una grande associazione di massa, popolare e che promuove libertà, cultura, diritti e divertimento. Nell’essenza dell’Arci sta l’antifascismo e, oggi, il nostro dovere, visti i tempi, è quello di cercare forme sempre nuove per promuoverlo in modo che sia quanto più familiare e condiviso possibile anche e soprattutto per le nuove generazioni, perché è attraverso di loro, attraverso la loro educazione e formazione che si gettano le basi per un paese sano, antifascista e libero.””L’Anpi ringrazia la Regione e sottoscrive convintamente questo protocollo. L’azione della Regione sul monitoraggio e il contrasto dei fenomeni neofascisti e razzisti in Toscana va nella direzione giusta.” Questo il commento di Vania Bagni, coordinatrice di Anpi Toscana e vicepresidente di Anpi nazionale, che continua: “Bene dunque la collaborazione con l’Università di Firenze per conoscere meglio gli elementi neofascisti e razzisti che stanno emergendo in Toscana. È evidente, infatti, che non basta più andare nelle scuole e far conoscere agli studenti cosa è successo con le dittature nel Novecento. E siamo contenti che la Regione impedisca l’utilizzo degli spazi istituzionali a chi non professa idee antifasciste, come dice la Costituzione italiana”.L’accordo, sottoscritto il 24 aprile a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, prevede che le associazioni e la Regione fissino un calendario d’iniziative annuale per promuovere i valori dell’antifascismo, così come stabilisce che le Istituzioni e Associazioni coinvolte forniscano documentazione su fatti, iniziative, attività di singoli o gruppi organizzati che si configurino per il carattere fascista, razzista e xenofobo. Determinante la collaborazione dell’Agenzia di informazione della Giunta regionale che sarà una sorta di osservatorio per il monitoraggio dei media, in particolare il web.