Arci: “bene la legge sulle unioni civili, ma la strada dei diritti è ancora lunga”
Finalmente anche l’Italia si dota di un provvedimento che colma quello che è stato fino ad oggi un grave gap democratico. Dopo anni di richiami e sanzioni dall’Unione Europea sulla questione dei diritti delle coppie conviventi etero e omosessuali e di una discussione pubblica a tratti violenta, finalmente si riconosce dignità e diritti alle tante persone che hanno subito fino ad oggi un’intollerabile discriminazione. Martedì è stata una giornata di festa culminata, al momento dell’approvazione, nella gioia e nei festeggiamenti delle tante associazioni e cittadini che fuori dalla Camera aspettavano l’esito della votazione. Quella folla era lì a rappresentare quegli uomini e quelle donne che dopo trent’anni di battaglie e proposte di legge lasciate in un cassetto, vedono riconosciuto pubblicamente il loro amore e vedono riconosciuti i diritti e i doveri di una coppia.La strada per l’uguaglianza iniziata ieri è però ancora lunga. Sappiamo che a questa legge mancano ancora riconoscimenti importanti che diventano urgenza per il raggiungimento di una piena uguaglianza e che hanno lasciato indietro amarezza e rimpianto.In primo luogo un provvedimento che riconosca la genitorialità, stralciata nel corso della discussione del testo di legge approvato ieri, e che metta al centro il diritto ad una vita familiare per le tante coppie omosessuali e, soprattutto, la tutela di tanti bambini che esistono già e che di fatto al momento per la legge italiana sono invisibili.Inoltre non è più rinviabile un’azione efficace di contrasto all’omofobia. Il prossimo 17 maggio si celebrerà la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia e in quel giorno, accanto alle tantissime persone che vivono sulla loro pelle il dramma della discriminazione e della violenza, ribadiremo che non è più tollerabile che in Italia di omofobia si muoia ancora.C’è ancora molto da fare e l’Arci ci sarà, per un paese più uguale e più giusto!