Non facciamoci rubare il futuro. L’Arci a fianco di studenti, ricercatori e docenti contro il Ddl Gelmini sull’università
Più che un accordo è un atto unilaterale imposto col ricatto quello su cui i lavoratori dello stabilimento Fiat di Mirafiori sono chiamati a pronunciarsi col referendum dei prossimi giorni.
sono diventati i luoghi simbolo della resistenza di una generazione che non ci sta più a farsi prendere in giro e a subire passivamente il furto del proprio futuro. Accanto a loro non solo associazioni come l’Arci, ma un pezzo significativo della società civile di questo paese. Hanno protestato insieme studenti e insegnanti, genitori e figli, pensionati e operai, operatori della cultura e associazioni.La nostra università, il nostro sistema scolastico, vivono un periodo di grandi difficoltà, privati di risorse e di strategie credibili.Per il governo la conoscenza è un lusso, inutile e pericoloso. Per questo, mentre altri paesi come Germania e Francia, nonostante la crisi, scelgono di investire nella formazione e nella ricerca, l’Italia taglia il diritto allo studio, salvo quello di chi frequenta gli istituti privati. Ma la mobilitazione non si fermerà, perché ormai è consapevolezza di tanti che la cultura è un bene di tutti e difenderla deve essere un impegno comune.