Carovana Antimafie in Toscana – i report

Carovana Antimafie in Toscana – i report

Il viaggio della Carovana Antimafie in Toscana si è concluso!.Che dire? Coraggio, Denuncia, Capire, indignarsi, Denunciare, Informarsi., Ascolto sono diventate le parole chiavi e i verbi più importanti di questo nostro viaggio.!Con la certezza che ogni giorno c’è chi lotta e difende i diritti dei cittadini per diffondere la cultura della legalità della partecipazione, della giustizia sociale.. e anche noi non ci fermeremo mai, Crederci bisogna crederci!!Ringraziamo tutti gli organizzatori che e tutti i comuni , associazioni e sindacati che ci hanno ospitato invitandoli a restare vigili attenti a ciò che accade sul proprio territorio. La mafia si combatte ogni giorno! 25.05.2013 – Nona Tappa – Castelfiorentino RIAPPROPRIAMOCI DEI NOSTRI SPAZI E DIRITTI!Oggi è una giornata molto particolare, tosta. Non solo perché è l’ultimo giorno, l’ultima tappa del nostro viaggio, non solo per la stanchezza che aumenta ma soprattutto per i luoghi e le tematiche affrontati. Oggi è il momento più rilevante, più profondo, con più dolore e rabbia per ciò che abbiamo visto e non so quanto riusciranno le parole scritte a descriverlo. Non ci sono parole per ciò che abbiamo visto solo incredulità emozioni rabbie e dolore!La mattina è stati alla Schelbox fabbrica leader nel campo delle case mobili occupata dagli ex dipendenti che da un giorno al altro si sono trovati senza lavoro , disoccupati e non hanno perso lavoro a causa della crisi perché godeva di un ottimo fatturato, il lavoro non è mai mancato e soprattutto non avevano da riscuotere nessun credito.Maurizio Pascucci ha iniziato a spiegare alla lavoratrice cosa faceva la Carovana Antimafia menzionando le tappe in precedenza fatte approfondendo il tema del lavoro, del caporalato e soprattutto degli appalti al massimo ribasso usato dall’87% dei comuni toscani .Se continueremo a usare il massimo ribasso non solo alimentiamo la possibilità delle infiltrazioni mafiose ma daremo anche un segnale negativo perché così facendo le aziende in regola vengono buttate fuori dal mercato.Non tutto quello che è legale è giusto bisogna prenderne coscienza e sensibilizzare i cittadini e i comuni.Siamo qui infatti perché è giusto esserci anche se la vostra azione è illegale. ma è una lotta giusta per il diritto al vostro lavoro, dignità.Vorremmo portare questo messaggio e la vostra esperienza anche all’interno delle scuole perché i ragazzi, i genitori, i cittadini devono essere consapevoli e che queste cose non vanno dimenticate.Comunque il nostro compito oggi è quello di ascoltare la vostra drammatica ma coraggiosa esperienza che ci emoziona tutti che fa dolore e rabbia a tutti.I ragazzi della fabbrica, che l hanno vista nascere, ci spiegano che la schel è sempre andata bene, non ha mai avuto un calo è sempre stata una ditta leader. A maggio i primi esuberi (23 persone) poi la chiusura. Prima in Francia poi in Italia e poi Croazia. Il nove è partito il nostro presidio tutti i compratori interessati iniziano a farsi da parte. La cosa che ci fa ancora più rabbia è la chiusura non è dispensa dalla crisi. non abbiamo mai avuto crisi anzi al momento della chiusura avevamo 1500 commissioni in corso, 35 milioni di fatturato che non si sa come sia sparito e nessun credito da riscuotere. Il lavoro non ci è mai mancato!!!Abbiamo partecipato a commissioni per i terremotati, abbiamo lavorato con l’Onu….Noi siamo qui a presiedere perché è l’unica cosa che ci resta per difendere i nostri diritti, la nostra dignità, le nostre famiglie. Cerchiamo un imprenditore serio. Una cosa è certa che noi vogliamo riappropriarci del nostro lavoro e lotteremo fino alla fine!beh che dire se non ammirarle? con quali parole poter descrivere la loro forza , grinta?Quante emozioni che ci hanno trasmesso! Andiamo via invitandoli a partecipare e magari ad accompagnarci nelle scuole per raccontare la loro storia. È stata dura intervenire dopo la loro storia è stato difficile andarcene via. Nel pomeriggio altra tappa toccante, sconvolgente dove qualche lacrima alla fine e tanto silenzio cade sempre.Siamo stati all’interno di uno dei 50 capannoni intorno all’Ikea, dove ci vivono e lavorano intere famiglie cinesi i( in un capannone ci sono circa 40 box, uno per famiglia) sfruttati e messi li da noi italiani. Dove ogni mattina un Italiano va e li porta il materiale da contraffare e la sera lo vanno a riprendere per poi smistarlo tra negozi o dato ai marocchini per venderlo. Ecco entrare lì e vedere tutti quei bambini lavorare in un ambiente tossico, buio dove anche noi italiani che diciamo no allo sfruttamento minorile ci entriamo per comprare perché costa molto perché finché non siamo noi ad essere sfruttati non c’importa nulla, anzi alimentiamo anche il mercato andando a comprarci il materiale, e non denunciamo nemmeno la situazione! È anche colpa di noi società civile, al nostro silenzio alla nostra omertà che permettiamo che ciò accada! È intollerabile io sono entrata piena d’angoscia e uscita piena di rabbia dolore, e mi chiedo con quale coraggio la gente entra ed ha anche il coraggio di comprare e magari poi pensa anche di aver fatto del bene pe5rchè li ha dato dei soldi.No non ho parole solo tanta rabbia!Comunque la giornata prosegue : direzione Vaiano alla visita di un edificio confiscato e dato in uso alla forestale. 24.05.2013 – Ottima tappa – Arezzo Penultima giornata della Carovana in Toscana iniziata con un incontro molto partecipato, soprattutto da studenti, alla Prefettura di Arezzo.Francesco Romizi, (Assessore alla Legalità) spiega che il comune ha come primo impegno l’etica e il buon senso di non far aprire il casinò in una delle piazze più belle della città.Maurizio Pascucci (Arci Toscana) spiega che Arezzo è una tappa fissa della carovana che ogni anno visita villa Wanda, bene confiscato a Licio Gelli, capo della massoneria e capo del progetto diversivo della P2. Queste iniziative sono importanti per coinvolgere e far prender coscienza di ciò che accade ai cittadini e soprattutto agli studenti che non trovano gran pezzo di storia, di memoria sui libri scolastici. Per questo la Regione Toscana, sollecitata da Arci e Libera, ha fatto questa brochure dove spiega tutti i beni confiscati dove si trovano a chi appartenevano.Marco Donati: “Prima di accettare l’incarico ho dovuto capire se avevo la forza e il coraggio a combattere la criminalità, la mafia. Ci sono norme che è difficile cambiare però abbiamo il dovere di fare qualcosa soprattutto per il tema delle slot-machine. Nel momento in cui compriamo un bene, un prodotto contraffatto, alimentiamo la criminalità. Tutti i giovani devo incominciare a partecipare alla vita pubblica e chiederne conto”.Ettore Schillace Grieco ( sostituto procuratore della repubblica presso il tribunale di Firenze) “La Carovana è un viaggio di memoria e conoscenza, ricorda le varie stragi avvenute in questo periodo tra le quali Via dei Georgofili, Capaci, Via D’Amelio, Palestro, Milano. La mafia gira in grade circuiti economici della finanza internazionale, ville, terreni, fabbricati, …La mafia riguarda tutti noi come Italiani perché non è tollerabile perché in una Democrazia compiuta possa accadere fatti del genere. I ragazzi devono studiare devono conoscere.Non si può costruire il futuro se non abbiamo la conoscenza e la memoria del passato sennò sarete sudditi e non cittadini. Questo paese subisce una divisione verticale, da una parte che pensa che con le mafie si possa convivere che ammirati i furbi e i violenti poi ci sono quelli che pensano che sia necessario e doveroso rispettare le regole quelli che credano sia giusto pagare le tasse.”Alessandra Mariani Banca Etica fa attività bancaria e non speculazione bancaria, finanzia progetti del territorio che vengono pubblicati sul sito della banca per il principio di trasparenza. Siamo gli uomini che hanno detto no ai soldi che rientravano da paradisi fiscali esteri pagando il 5% tramite la legge sugli scudi fiscali.La mattinata si è terminata con la presentazione dei progetti degli studenti delle varie scuole della provincia di Arezzo. Ogni classe ha approfondito un tema (maltrattamenti, mafia, sostanze stupefacenti, sicurezza stradale, immigrazione e cittadinanza)Abbiamo fatto un presidio di fronte a Villa Wanda e nella piazza dove vogliono aprire la sala Slot.Nel pomeriggio siamo stati invitati alla Coop di Arezzo alla presentazione del Libro “Toxicitaly” per poi andare in comune dove abbiamo tenuto un incontro con vari personaggi tra cui :Enrico Bini (presidente camera di commercio Reggio Emilia, Andrea Sereni (presidente CNA Arezzo), Ferrer Vannetti ( presidente Confartigianato Arezzo), Marcello Ravveduto ( pres. Associazione anti racket che ci hanno spiegato quanto e in che modo la mafia sia presente, di come si approfitti di questa situazione economica in cui ci troviamo. Per questo dobbiamo impegnarci.La serata si è conclusa al centro sociale di Agazzi con uno spettacolo teatrale molto bello su Giovanni Falcone.23.05.2013 – Settima tappa – Pistoia BASTA OMERTA’ RIAPPROPRIAMOCI DEI NOSTRI SPAZI!Oggi è stata una giornata molto importante per noi carovanieri e per tutti i cittadini piena d’emozioni, stimoli e commozione. Oggi è l’anniversario della strage di Capaci dove fu ucciso Falcone con la sua scorta. È a loro che dedichiamo questa giornata, a loro che ringraziamo ogni giorno e da cui prendiamo esempio.La mattina ci siamo ritrovati al liceo Salutati dove una delegazione di studenti ,con la professoressa Cosentino ci aspettavano all’ingresso accogliendoci con uno striscione “Noi non abbiamo Paura”! per poi fare una marcia dietro alla carovana fino all’istituto Alberghiero dove abbiamo svolto l incontro.Introduce Federico Tasselli ( presidente Arci Pistoia) che spiega la storia della carovana. Essa nasce dopo le stragi del 92 da un’idea di Rita Borsellino e Arci Sicilia alla quale poi hanno aderito altre associazioni. La carovana percorre tutta l’Europa per diffondere la cultura, la memoria della legalità e giustizia sociale, per denunciare le infiltrazioni mafiose e non solo che opprimono ogni territorio.L’insegnante Patrizia Pontari spiega i progetti svolti con la sua classe rispetto alla legalità dove gli studenti hanno svolto incontri con giudici e con la carovana.La professoressa Cosentino ha riportato il commento di un giudice che afferma che la nostra è una democrazia incompiuta che purtroppo ha bisogno d’eroi.Voglio ricordare quegli uomini che hanno fatto vedere le parole con gli occhi e che hanno avuto il coraggio di testimoniare. Chi ha combattuto e ha dedicato la vita alla lotta alla mafia.Maria Cangioli ( Arci) porta il messaggio del magistrato Giuseppe Greco:” Ognuno di noi porta con sé il dolore degli omicidi di mafia, degli essere umani che hanno dedicato la loro vita alla lotta alla mafie fino alla morte, nel proseguimento di quegli obbiettivi di legalità che muovono tutti quelli che credano nello Stato.Il contributo che i cittadini possono dare è enorme: occorre difatti sempre ricordare che ognuno di noi, in qualsiasi campo, può dare un contributo nel contrastare il senso disarmante dervivante dalla diffusione dell’illegalità.Il vostro impegno di cittadini deve essere quello di dire di NO, non solo a chi commette una condotta illecita che ci riguardi, ma anche a chi, ci vuole coinvolgere in quella condotta illecita o semplicemente, cerchi la nostra complicità ovvero comprensione.In questi casi, bisogna dire di NO, dobbiamo mandare un chiaro segnale che non si vuole accettare l’idea che, visto che non si è direttamente lesi dalla condotta, possiamo anche disinteressarci o peggio ancora dare sostegno e comprensione a chi vive nell’illegalità.La denuncia in questi casi è un dovere civile di qualsiasi cittadino, ma non bisogna dimenticare che è anche quello di dissociarsi da qualsiasi condotta illecita. Chi ha perso la propria vita e chi la rischia ogni giorno, lo fa perché crede nella legge, ma lo fa soprattutto perché spera che voi, voi cittadini, ricordiate il gran debito verso di loro e sosteniate la loro opera dicendo quei no che aiutano la legalità. In conclusione, parafrasando il discorso di Borsellino in occasione della veglia a Falcone, il mio invito è di pagare gioiosamente questo debito. Fate il vostro dovere, senza condizionamenti, senza doversi giustificare agli occhi di chi vi dice che quella norma, quel dovere è inutile e vi propone strade alternative, più facili più vantaggiose. Rispettate le leggi anche quelle che v’impongono sacrifici rifiutate di trarre dei benefici dal sistema illegale, siano esse aiuti, raccomandazioni, i posti di lavoro.Collaborate con la giustizia e con questo verbo intendo far riferimento al senso più alto d’affidamento nella Giustizia.”Leonardo Magnani (Acli)Questo è momento molto educativo, gli studenti possono imparare da chi va in giro a divulgare le pratiche d’antimafia. La mafia si combatte con l ‘istruzione,Serena Visco ( cisl) :”In questi giorni è esposta alla stazione di Firenze (smn) le foto delle stragi di via dei Georgofili. Chi passa da lì non può non fermarsi e non restare colpito.La carovana antimafie nasce circa un anno dopo, i sindacati si sono uniti qualche hanno fa.Dobbiamo sostenere sempre la cultura della legalità”.Moreno Seppiaci (COESO): Il suo consorzio partecipa da sette anni ai campi antimafia in Sicilia e racconta il cambiamento che ha avuto nei suoi ragazzi ( ex tossicodipendenti) e i cambiamenti che ha vissuto a Corleone dove all’ inizio non si poteva giocare nemmeno a pallone mentre ora grazie anche al loro sostegno riescono a trovare 50 ragazzi per giocare.,Pasticcio ( gruppo incontro , che si occupa di tossicodipendenza , alcolismo e ludismo) s’è interessato al cambiamento che i propri ragazzi hanno avuto dopo l’esperienza dei campi di lavoro. Noi ci occupiamo anche della dipendenza da gioco d’azzardo (ludismo). E un epidemia che si sta sempre più diffondendo ed espandendo. Le ricerche dimostrano che molti sono giovani e giovanissimi. Cosa c’ entra la mafia? 49 cosche gestiscono sale bingo, casinò, slot per il riciclo del denaro sporco. Il giocatore gioca sempre e solo per perdere!Aldo Batoli (ANPI) ricorda che Pio la Torre(. A lui dobbiamo la prima legge sulla confisca dei beni ai mafiosi.) paragonando tutte le vittime di mafia ai partigiani ammazzati dal nazi -fascismo! Questa è la nuova resistenza d’oggi! La resistenza dei valori della legalità. La democrazia e la libertà non si avvertono finch’è non c’è pace ma si sentono quando non c’è la tranquillità.Maurizio Pascucci ricorda le tappe svolte fino ad ora dalla carovana per poi approfondire su Montecatini terme. Comune che incide molto sul numero elevato di confische mafiose raccontando la storia ai ragazzi e invitandoli ad approfondire le ricerche e proteggere il loro territorio.Luigi Mattei: fondazione Caponnetto( commissario antimafia in pensione).Ringrazia i ragazzi che scendono nei campi che vuole chiamare “portatori sani di legalità”.Nel 1989 scrisse il suo primo rapporto d’Antimafia a Firenze. Era il primo rapporto che sanciva la mafia nel nostro territorio.Qui dove vivete tutti i giorni la mafia regge con l’omertà e l intimidazione e sta a voi difendervi e ribellarvi. E collaborare con la giustizia.A metà incontro tutti noi abbiamo ricevuto una bellissima ed emozionante sorpresa: è venuto a trovarci Claudio Fiore, nipote del Giudice Paolo Borsellino, che ci racconta quanto per lui fosse importante partecipare alla Carovana ed ha avuto la possibilità proprio per l’anniversario di Falcone. Ci racconta come l’ altro giorno mentre era in metropolitana ha notato che nessuno sorrideva, solo un bambino lo faceva . il sorriso è simbolo di fiducia e bisogna capire perché lo perdiamo e educare i bambini affinché non lo perdono. Solo le persone speciali come Falcone, Pio la torre , Borsellino Don Gallo hanno sempre avuto il sorriso sul volto anche nei momenti più difficili allora forse non tutti lo perdono il sorriso ma rimane solo alle persone speciali che credono fortemente nei loro ideali.Quando rimaniamo soli diventiamo vulnerabili.Che commozione!!! Non abbiamo trovato parole per descrivere il piacere ricevuto nel vederlo arrivare e sentirlo parlare non è stato per niente facile prendere la parola dopo di lui che ha sua volta si era emozionato.A seguito domande fatte dagli studenti,alcune anche provocatorie sono seguite le testimonianze di Marta Cortesi, Letizia Polvani e Amanda sulla loro esperienza ai campi di lavoro. Su quanto sia importante stare vicino ai soci che ogni giorno lavorano nei terreni confiscati alle mafie, perché grazie anche al nostro sostegno anche la cittadinanza che prima aveva isolato i componenti delle Cooperative, pian piano si stanno avvicinando sempre di più alla cooperativa, iniziano a capire che si può parlare di Mafia.Dopo questa lunga ma bellissima mattina piena di emozioni e anche di lacrime abbiamo fatto un pranzo insieme ai compagni intervenuti che ringraziamo tutti ma un grazie particolare e un abbraccio a Claudio e alla sua semplicità.Nel Pomeriggio abbiamo svolto un incontro sul Globo a Pistoia dove sono intervenuti i Sindacati, (Cisl E Cgil) , Maurizio Pascucci, le associazioni aderenti alla Carovana, ( Arci e Libera) una giornalista della Nazione Luigi Mattei E Ginevra.Contemporaneamente agli interventi Arci Ragazzi si è occupata dell’animazione ai bamnini.Gli interventi si sono concentrati sulla crisi del lavoro, sulle confische dei beni mafiosi, sulla campagna io riattivo il lavoro che cerca di far passare una legge per non far chiudere le aziende confiscate ma di metterci un amministratore giudiziario quando vengono sequestrate per non far perdere il lavoro ai dipendenti dell’azienda o almeno di potere aver diritto agli ammortizzatori sociali. Questo è un grosso problema e un paradosso della legge e del lungo procedimento dal sequestro alla confisca. Pensate lo stato giustamente sequestra un bene ai mafiosi e i primi a rimetterci sono proprio i lavoratori onesti, che si vedano improvvisamente senza lavoro e senza diritto agli ammortizzatori sociali. Ciò è molto pericoloso perché cosi può passare il messaggio, soprattutto in tempo di crisi, che con la mafia si lavora e con lo Stato No.Alla fine si è parlato di Pistoia e i suoi beni confiscati e della ferita della Carovana da parte di Pistoia che mentre un anno fa veniva ospitata nella sala comunale negli uffici accanto si faceva altro. Ciò ha portato l processo untachbles che ha provvisto all’arresto di 23 persone tra cui vari amministratori comunali. Una vergogna com’è stata una vergogna la mancanza d’istituzioni a questa giornata!La serata si è conclusa con un ottima cena al Circolo Bugiani e un concerto che ha coinvolto e entusiasmato tutti gli ospiti che fino alle due hanno ballato e cantato! 22.05.2013 – Sesta tappa – Pontedera ORE 6.00 Drin! suona la sveglia, e per i carovanieri inizia un nuovo viaggio.La stanchezza inizia a farsi sentire ma l’entusiasmo e la curiosità ci danno la forza per partire e affrontare questa nuova tappa. Direzione Pontedera! Mentre un’altra parte si dirige verso Firenze.La prima tappa si è svolta al liceo classico di Pontedera.L’incontro ha inizio con Niccolò Giochè con un altro ragazzo, due ragazzi che dipingono murales e fanno coreografie e video affermando di aver trovato in Arci un compagno di collaborazione e idee.La loro attività di dipingere murales ha come scopo principale il riappropriarsi dei nostri spazi, troppo spessi isolati. Essi presentano poi il loro video. Progetto : “Colorando il buio” e ci fanno vedere un filmato di quando sono scesi a Parete per passare tempo e conoscere l associazione Nero e non solo di Caserta che lavora nei terreni confiscati alla camorra, e per poi creare un murales e una scultura alla casa della legalità. Il Sindaco di Calcinaia ci invita a un impegno costante e un attenzione ai temi della legalità ogni giorno.Nello Zerillo ( associazione Nero e non solo) descrive il lavoro della sua associazione che ha sede a Caserta, e si occupa di immigrazione spiegandoci come ha inizio l’immigrazione a Caserta a fine anni 80. nel 1989 a Villa Literno venne ucciso un immigrato che non trovava accoglienza e viveva in una baracca. Nel 2009 abbiamo trovato le stesse baracche e quindi abbiamo deciso di fare qualcosa.Poi Nello spiega come si svolgono i campi di lavoro a Parete e le loro problematiche e dell’importanza del nostro sostegno. Essi infatti non hanno paura delle ritorsioni ma di essere lasciati soli, hanno paura che tutto quello che hanno fatto si vanifichi in una sola notte perché la Camorra lavora cosi. Non ti affronta faccia a faccia ma di nascosto quando non c’è più nessuno. Per questo abbiamo bisogno di non sentirci soli e di saper di poter contare su tante persone che ci potranno aiutare a superare le difficoltà.A settembre del 2012 spiega Nello, hanno fatto la richiesta d’allacciamento al Enel solo la scorsa settimana sono venuti e ancora abbiamo qualche problema. Al contrario della mafia che non ha di questi problemi. La strada è difficile, nessuno è immune, e fino a qualche anno fa non potevi parlare di questo fenomeno.Facciamo qualcosa di utile non solo per noi stessi ma per il territorio per quelli che ci vengono a trovare e per quelli che vedono organizzare questi eventi per questo sono importanti durante i campi di lavoro far accogliere alle famiglie del territorio a pranzo i volontari toscani e non solo, che fanno volontariato nei terreni confiscati alle mafie. Ciò serve per far capire alla popolazione che non è un problema solo nostro, che se ne può parlare e soprattutto per farsi conoscere. Spesso le famiglie si stupiscano del fatto che giovani volontari scendino a lavorare sui terreni confiscati alla mafia, che paghino una quota e che lavorano senza essere pagati e sono addirittura contenti di farlo!Maurizio Pascucci spiega la nascita e l evoluzione della Carovana con i suoi compiti e i suoi doveri. Diffondere Denunciare Partecipare Costruire sono le parole chiave della carovana!Oggi abbiamo anche l’ onore di ospitare un Giudice per dare il segnale che siamo dalla loro parte per co0mbattere l’usura, il caporalato, la corruzione, la prostituzione, il riciclaggio del denaro sporco…Anna Favi ( Giudice per le indagini preliminari Firenze) fa un intervento molto provocatorio e partecipato chiedendo agli studenti se secondo loro quanto si occupa nelle indagini di Antimafia? Se secondo loro è presente in Toscana, riportando varie esempi e indagini come la strage di via dei georgofili o della confisca/ sequestri degli hotel di Montecatini Terme , o il sequestro di appartamenti al Isola d’Elba appartenuti a un signore nulla tenente a cui però le banche concedevano cospicui prestiti.Poi invita tutti i cittadini a prendere più coscienza, ad aprire gli occhi, a cambiare mentalità perché fino a quando la società non cambia mentalità e non apre gli occhi il suo lavoro è vano, non serve, o meglio serve per la giustizia , per trasmettere un messaggio, ma arrestando un mafioso , c’è ne sarà sempre un altro a prenderli il posto. La magistratura ha bisogno dei cittadini a loro spetta il compito principale di denuncia e partecipazione attiva. Verso le 10.30 ci siamo diretti a una scuola media dove Arci ragazzi ha intrattenuto la mattinata facendo fare un brain storming ai bambini sulle parole CAROVANA ANTIMAFIE. I ragazzi hanno partecipato attivamente buttando giù varie parole associate. Poi Nello e il giudice le ha usate per spiegare ai ragazzi cos’è la Carovana, cosa sono i campi di lavoro antimafie, cosa voglia dire lavorare nei terreni confiscati alle mafie e di come sia presente la mafia nel nostro territorio. Verso le 17.00 ci siamo ritrovati con lo spi cigl e i ragazzi del servizio civile dell’ Arci al cinema Agorà dove è stato proiettato il film/ documentario ‘Beautiful Country’,  che racconta delle discariche abusive che hanno distrutto interi paesaggi e messo a rischio la vita dei suoi abitanti in Campania.La giornata si è conclusa con un ottima e abbondante cena al circolo Arci alberane di Pisa . 21.05.2013 – Quinta tappa – Portoferraio LA MAFIA è UN PROBLEMA DI TUTTI E ANCHE VOI CHE VI CREDETE ASSOLTI, SIETE LO STESSO COINVOLTI!Ore 8 del mattino la carovana s’imbarca sul traghetto per Portoferraio insieme ad un nutrito gruppo di studenti di Piombino, dove una volta sbarcati ci attendevano un altro bel gruppo di studenti di Portoferraio con i quali abbiamo fatto un corteo molto sentito e colorato da striscioni e bandiere. Tutti uniti per un ideale comune e come scritto nelle magliette, per affermare che la mafia è out!La marcia è terminata all’ adiuturium, riempitosi molto velocementre dai molti studenti venuti a condividere con noi questa giornata e dove si è tenuto un interessantissimo dibattito coordinato da Francesca Palla dell’Arci di Piombino.Ha aperto il dibattito il Sindaco di Portaferraio Roberto Peria spiegandoci come in questa economia i fenomeni del usura sono assolutamente possibili, la mafia si nutre di omertà, silenzi e bisogni e se lo Stato non provvede entrano loro. La mafia ha una capacità d’infiltrazione a 360° , è presente nella sanità, nell’edilizia, nelle Istituzioni nel mondo del lavoro. Il nostro primo dovere è di combattere la mafia e tutto quello che le assomiglia. Voi siete il nostro futuro ( rivolgendosi ai ragazzi) la nostra speranza. Avete un compito difficile ma doveroso: dovete costruire un’Italia seguendo i principi della Costituzione.Gianluca Mengozzi , Presidente dell’Arci Toscana,crede che i campi di lavoro siano un’esperienza da fare la mafia non si vince con le parole ma sostituendola con qualcos’altro come la vostra volontà e partecipazione, con la diffusione il disdegno la denuncia.A seguito di questi due interventi è stato proiettato il video “le mani libere” che racconta l’esperienza dei campi di lavoro e che ha coinvolto e commosso tutti gli studenti.A seguito è intervenuto Maurizio Pascucci che ha spiegato come sono nati i campi di lavoro e come si svolgono e alcuni ragazzi che hanno testimoniato la loro partecipazione ai campi di lavoro. Un esperienza significativa che gli ha aperto gli occhi e fatto prendere coscienza.A seguire è intervenuto un rappresentante di Banca Etica che ci ha raccontato come sempre di più la mafia si stia immergendo nell’economia legale e di quanto il nostro paese abbia bisogno del principio di trasparenza , cosa che non si ha nelle altre banche.Ognuno di noi può far tanto iniziando da un consumo critico ( ad esempio acquistando prodotti delle cooperative che lavorano nei terreni confiscati alle mafie, o del commercio equo solidale), partecipando ai campi antimafia….Per concludere questa mattina molto interessante e impegnativa hanno parlato varie delegazioni delle varie scuole presenti che durante l’anno hanno lavorato sulle tematiche della legalità e hanno sviluppato dei video che ci hanno fatto vedere. Video sulla guida sicura fra i giovani di oggi, un video intitolato “mani sulla città” che spiegava la legge416 bis, spiegava il reato dell’usura e riciclaggio, poi un resoconto molto dettagliato su Giovanni Marandino, un mafioso che è arrivato sull’isola per svolgere i suoi “affari” da usuraio. In seguito è intervenuta anche una rappresentanza della scuola media di Piombino che ha fatto un gemellaggio con la scuola di Cinisi, città di Peppino Impastato.Nel pomeriggio siamo andati all’inaugurazione del centro giovanile intestato a Peppino Impastato a Cafaggio, nel Comune di Campiglia Marittima alla presenza del Sindaco e di altre personalità di spicco del luogo.Rosanna Solfritti, Sindaco, ringrazia la Carovana di essere presente affermando che la mafia è un fenomeno che impedisce al nostro paese di essere normale, ci impedisce di crescere e confrontarci con il mondo . E’ importante per noi partecipare al passaggio della Carovana.Maurizio Pascucci ha raccontato il compito della Carovana, dando dati e notizie riguardanti i reati mafiosi in toscana e soprattutto ha approfondito della presenza mafiosa all’ isola d’Elba e dell arresto di Giovanni Marandino che fa capo al clan Cutolo e che per anni ha svolto il “mestiere” di usuraio all’ isola d’ Elba che fino al suo arresto non credeva che la mafia fosse un problema che riguardasse l’ isola.Maurizio afferma che è una grande responsabilità intitolare un centro giovanile a Peppino, i cittadini sono fortunati ma richiede anche tanta responsabilità e coerenza. Non dovremmo più sentire di appalti a massimo ribasso, di caporalato… non dovremmo più chinare la testa e aver paura o essere omertosi. Peppino ha lottato, rimettendoci la vita, per combattere ogni forma di illegalità e di ingiustizia. Ha lottato per la giustizia la libertà e a noi tocca il compito di continuare la sua lotta e non dimenticarlo.All’inaugurazione del centro giovanile sono intervenuti anche i giovani della scuola media di Piombino per raccantare la loro esperienza a Cinisi e di cosa hanno provato girando per la città di Peppino Impastato.Dopo il dibattito è stato offerto alle persone intervenute all’inugurazione, un rinfresco e la proiezione del film “I 100 Passi” che racconta la vita di Peppino Impastato, di come ha lottato per degli ideali, di come i mafiosi lo hanno ucciso e di come hanno cercato di gettare fango su di lui.La serata si è conclusa con un ottima e abbondante cena al Centro di Aggregazione il Ghibellino di Suvereto dove sono state molte le partecipazioni e soprattutto le emozioni della cittadini.Una tappa molto faticosa, interessante ma anche molto entusiasmante ….….carovana nel vero senso ….20.05.2013 – Quarta tappa – Castelfiorentino 20 . 05. 13 : 4° tappa a Castelfiorentino!Ore 7.00: Pronti partenza via si parte da Castel nuovo della Misericordia per approdare al Istituto scientifico Enriquez di Castelfiorentino dove abbiamo tenuto un dibattito molto interessante dove s’è parlato oltre che di legalità della crisi che il nostro paese sta attraversando e come ciò facilita l’infiltrazione mafiosa.Dopo i Saluti del Sindaco Giovanni Occhipinti dove ha dato una sua interpretazione allo slogan dello striscione della Carovana ” SE SAI CONTARE INIZIA A CAMMINARE” . questa frase oltre al riferimento al film Cento passi che racconta la storia di Peppino, significa contare sulle proprie possibilità e capacità. Le giovani generazioni che hanno il compito di sostituire le vecchie generazioni devono avere un’ottima preparazione, onestà sapersi comportare bene in un paese dove ci sono comportamenti subdoli come la corruzione e falso in bilancio. Se uno abbassa le difese è più facile che arrivi l’acqua maligna.La preside si rivolge agli studenti invitandoli a stare uniti, di lottare affermando che solo stando uniti si può avere una società sana.Piccolo break con il filmato di Sofia (molto commovente, ha entusiasmato tutti i ragazzi) dove si racconta l’esperienza dei campi di lavoro a Corleone presentando la Cooperativa ‘Lavoro e non solo’.A seguire la testimonianza di Alfredo di Maria che ha raccontato cos’è una cooperativa e la sua esperienza a Corleone.L’ ultimo intervento è stato di Don Andrea Bigalli. Che racconta com’è duro il percorso delle confische e di quanto sia presente nel nostro territorio: terra d’infiltrazione mafiosa.Se la mafia avanza la democrazia arretra. Analizza anche il mal funzionamento dei beni confiscati poiché inutilizzati per il lungo processo dal sequestro alla confisca.La corruzione politica costa allo stato 62.mld di Euro, quindi ogni persona ha un debito di 1.000 euro e finisce con questa citazione: ” Un uomo solo che guarda un muro è solo un uomo che guarda un muro, due persone che guardano un muro è un principio di evasione.”La carovana si sposta al Circolo Arci Puppino per degustare un ottimo pranzo.Nel pomeriggio in piazza c’è stata l’animazione di Arci ragazzi con il Circo di cartone della legalità dove hanno intrattenuto i bambini, facendoli anche partecipare allo spettacolo e buttando messaggi di antimafia.Nel tardi pomeriggio al interno del circolo Arci si è tenuto un dibattito a cui hanno partecipato la Cgil il presidente arci Valdelsa e l’arci Toscana.Sandra Cappellini (CGIL): Ci ricorda come tanti anni fa tutti pensavano che la mafia fosse un problema esclusivamente del sud, solo la strage di via dei Georgofili fa aprire gli occhi ai Toscani costringendoli a un presa di coscienza che la mafia è ovunque e che il nostro territorio è terra d’infiltrazione e investimento mafioso. Spesso ci ritroviamo davanti a comuni che ci chiamano per parlare della mafia in Sicilia rifiutando di parlare di quella sul proprio territorio. L’ omertà è anche da noi e sempre di più abbiamo bisogno di questi dialoghi e far aprire gli occhi alla cittadinanza.Altro argomento scottante è quello degli appalti al massimo ribasso: in toscana abbiamo una delle leggi migliori che per la prima volta dice no agli appalti al massimo ribasso ma all’offerta più vantaggiosa, purtroppo non riusciamo ad applicarla. E così aumenta il rischio di crollo di edifici, per il materiale scadente, lo sfruttamento dei lavoratori a nero, il caporalato, che spesso implica l’infiltrazione mafiosa. Ultimo appello è quello di riuscire a far applicare una legge che dia la possibilità ai dipendenti delle ditte sequestrate di poter continuare a lavorare o almeno di poter aver diritto alla disoccupazione.Sergio Marchionne ( ARCI empolese valdelsa) mette alla luce la problematica delle Slot machine e del gioco d’azzardo fonte di riciclaggio di denaro sporco e mezzo di distruzione di intere famiglie.Peer questo l’arci Valdelsa nel 2008 ha deciso di togliere tutte le slot machine dal circolo Arci. Sperando che quest’esempio viene attuato da sempre più esercenti e soprattutto circoli Arci.In Italia è stato stimato che ci sono 150 slot machines a persona. Aogni euro giocato equivale a 0.12 cent allo stato. Guadagno? Forse per ora ma quando i costi per curare questa malattia diventeranno superiori?!Stanchi e affamati ci mettiamo a cena. Purtoppo la stanchezza e il lungo viaggio verso Piombino dove si pernottava abbiamo dovuto lasciare la cena a metà e non goderci la serata con i compagni di Castelfiorentino!  19.05.2013 – Terza tappa – Castelnuovo Misericordia, Marina di Cecina, Donoratico Partiamo da Viareggio di buon ora e ci dirigiamo verso Castelnuovo Misericordia, dove ci accolgono i compagni del Circolo ARCI della Legalità “Dalla parte buona della vita”.Dopo i necessari addobbi iniziamo l’incontro sul tema, su cui ci sarebbe molto da parlare, dello sviluppo dei circoli ARCI in un momento in cui è sempre più evidente lo sbandamento politico in cui si vive, da lì a parlare di Legalità il passo è brevissimo e si passa subito a parlare del tema dominante di questo inizio Carovana Toscana : i beni confiscati.A Rosignano, abbiamo un bene confiscato che da parecchio tempo aspetta il suo riutilizzo.Già l’anno scorso la Carovana fece tappa davanti a quel bene credendo di essere utilizzata ai fini sociali al più presto, purtroppo in un anno non sono stati fatti passi in avanti noi, come Carovana, abbiamo chiesto con forza alle associazioni e alle istituzioni presenti con il vicesindaco di fare al più presto i passi necessari per il riutilizzo del bene.Dopo l’intervento del vicesindaco che ha preso degli impegni in merito abbiamo accolto una delegazione di giovani artisti Cubani in rappresentanza di un’associazione che si occupa di cultura accompagnati dal presidente di ARCI Toscana, Gianluca Mengozzi.Visto che erano curiosi di conoscere le attività dell’ARCI nelle attività di Antimafia, Pascucci ha spiegato loro il progetto “Liberarci dalle spine” dopo di che, da buon presidente, il Mengozzi ha decretato che era l’ora dell’abbuffata Carovaniera.Buon Appetito!Nel pomeriggio in coincidenza con un temporale siamo partiti in direzione di Cecina Mare dove abbiamo esposto lo striscione della Carovana con tanto di foto di rito!Proprio lì sono venuti a trovarci Francesca e Niccolò, peccato che piovesse a dirotto!!La Carovana si è spostata al Circolo ARCI di Donoratico dove siamo stati accolti, udite udite da una coreografia con tanto di corpo di ballo e Orchestrina.Finito il pezzo di Valzer, il presidente del Circolo ha presentato la Carovana, la giovane assessore alla cultura ha portato i saluti dell’amministrazione comunale, e il Pascucci come al solito ha messo il dito nella piaga parlando con tanto di nome e cognome di un personaggio arrivato a Donoratico tanti anni fa in domicilio ….. e che ha continuato la sua “attività”.Essendo domenica ci possiamo permettere di andare a letto a un’ ora decente. Buonanotte a tutti i carovanieri d’ Italia. 18.05.2013 – Seconda Tappa – CarraraSiamo arrivati a Carrara nella prima mattina per incontrare associazioni e organizzazioni sindacali.Insieme a loro abbiamo parlato della problematicità sociale causata dal gioco d’azzardo nell’intera provincia.Tra l’altro il bene confiscato a Licciana Nardi apparteneva ad un camorrista che controllava il gioco d’azzardo illegale nelle provincie di La Spezia e di Massa e Carrara.Abbiamo affrontato il fenomeno degli 11 beni confiscati presenti nella provincia.La proposta che emerge è chiara: necessita coinvolgere una serie di scuole superiori che prendano in consegna i suddetti beni confiscati una ricerca – azione da effettuare nel prossimo anno scolastico.Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl Uil esprimano soddisfazione e volontà di stare ad un tavolo di questo tipo insieme a Arci e altri. operativo.Quindi ci spostiamo a Marina di Massa per visitare i due beni confiscati.Ne troviamo uno , ci fermiamo, foto della carovana e via verso Forte dei Marmi.Qui la cosa è più complessa in quanto la villa confiscata è in una zona extra lusso; anche le strade “pubbliche” sono proprietà privata.Arriviamo procediamo all’accesso dell’immobile , fotografiamo e ripartiamo per Viareggio dove il vicepresidente dell’Arci ci accompagna alla visita di un nuovo immobile confiscato.Questo in un condominio.Arrivati puntuali all’incontro ben organizzato da Arci e Libera della Versilia ci troviamo nella sala della Crove Verde con tanto pubblico.Qui ci raggiunge il Questore di Lucca , la Fondazione Caponnetto e uno degli agenti di scorta di Giovanni Falcone.La sua testimonianza è toccante e provoca molta emozione!Ma l’intervento del Questore è quello più problematico in quanto circoscrive il suo territorio di competenza e porta un contributo di notizie legate ad indagini effettuate in questi anni.Di fatto la Versilia non ha solo attività di infiltrazione ma vi è un insediamento stabile e attivo.Chiudiamo la giornata con una stupenda cena al Circolo Arci di Val Castello.Oltre 120 persone, buona armonia e tanta volta di fare oltre che a mangiare cibo sano, a filiera corta e molto gustoso. 17.5.2013 – Prima tappa – FirenzeOggi inizia il viaggio, sotto un cielo non po’ pazzerello! Andremo in giro per la nostra bella Regione a parlare con le pubbliche amministrazioni, con studenti e con i cittadini, a dire che solo perché abitiamo in Toscana non vuol dire che siamo immuni agli “affari” dei mafiosi. Stamani mattina ci siamo ritrovati a “Terra futura” a Firenze, dove abbiamo partecipato ad un incontro con arci, cgil , spi, flai .Come dice Maurizio Pascucci di Arci, in Toscana vige ancora troppa omertà nei riguardi della mafia e che ti chiedono di portare dei testimonianze dalla Sicilia e non vogliono che si parli di quella che abbiamo da noi.Noi abbiamo un dovere verso i ragazzi che tornano dai campi di lavoro (e non solo loro!!) spiegare cosa NOI TUTTI facciamo per combattere questa piaga, cerchiamo di non lasciare spazi vuoti e che il lavoro di quei giovani non duri solo 15 giorni!Sandra Cappellini di Cgil dice che proprio con la strage di Via Dei Georgofili, la Toscana ha aperto gli occhi per la prima volta e si è resa conto che la mafia stava dilagando anche da noi.Roberto Iovino di Cgil Nazionale dice che fare Antimafia nel nostro territorio tutti i giorni è un dovere e che Pio La Torre è morto per noi, per la legge che voleva fare, lui per primo aveva capito che la mafia segue il flusso dei soldi.Dopo questo incontro abbiamo approfittato per fare un bel giro per “Terra futura” concedendoci un buon pranzo a base di affettati e prodotti bio. Nel pomeriggio c’è stato l’ incontro con i volontari dei campi di lavoro Antimafie di Arci e di Libera, con i ragazzi del Cesvot e con le Sentinelle della Legalità.I ragazzi ci hanno raccontato le loro esperienze nei campi in cui sono stati, le loro emozioni. Alcuni di loro torneranno giù solo come volontari altri come coordinatori e altri scenderanno per la prima volta non nascondendo la loro emozione!! I ragazzi del Cesvot ci hanno raccontato dei temi che hanno affrontato durante la manifestazione, come la Legalità e la Disabilità, mentre la Sentinelle della Legalità ci hanno parlato del tema che hanno deciso di affrontare, che è l’alcolismo e il gioco d’azzardo, e raccontare alla Pubblica Amministrazione di provenienza ed hai cittadini come cercare di risolverlo. La prima tappa della Carovana Antimafie in Toscana si conclude qui. Ma non vi preoccupate domani noi saremo in una nuova città a portare con noi, per voi, per tutti noi una nuova resistenza, una resistenza di valori, una resistenza di ideali e di libertà.

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