Suvignano Tenuta Aperta

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La tenuta di Suvignano, che si estende per circa 700 ha e immersa nel meraviglioso paesaggio delle crete senesi, rappresenta un bene comune di un territorio, per la sua funzione di riutilizzo sociale e di stimolo ad una formazione per la legalità democratica attraverso il coinvolgimento di giovani e la messa in atto di azioni culturali per la sua valorizzazione. Arci Toscana, nell’ambito delle esperienze di “Estate in campo” promosse in 9 Regioni d’Italia da Arci nazionale, ha realizzato il campo della legalità Suvignano #benecomune dal 30 giugno all’8 luglio 2019, la prima esperienza di questo tipo in un bene confiscato in Toscana. Il progetto ha rappresentato il naturale percorso che inizia, oramai da anni, nel periodo scolastico con la promozione di percorsi di partecipazione e di consapevolezza sui temi dell’antimafia sociale e che trovano concretezza in una esperienza attiva di volontariato sociale e impegno civile. Oltre al valore politico, etico, culturale, sociale e formativo di questa esperienza, è stato anche l’aspetto aggregativo; infatti l’occasione offerta da questa iniziativa ha dato l’opportunità a giovanissimi e giovani di incontrarsi e confrontarsi su temi che sviluppano coscienza e consapevolezza, elementi fondamentali della cittadinanza attiva e dell’educazione civica. Inoltre la presenza attiva di pensionati ed adulti, ha favorito lo scambio generazionale, che rappresenta un ulteriore elemento di esperienza collettiva e condivisa. Sperimentando questa esperienza, i giovani hanno avuto modo di conoscere le organizzazioni, le istituzioni e tutti quei soggetti che hanno scelto di intraprendere la strada della legalità democratica nella quotidianità, nonché apprendere direttamente le buone pratiche di riutilizzo sociale dei beni confiscati. Ma non solo. Hanno avuto modo di conoscere un territorio e la comunità che lo abita e che rappresenta un patrimonio storico, culturale e sociale da conoscere, preservare e di cui prendersi cura.

La base del campo è stato Vescovado di Murlo, grazioso paese che dista circa 4 km dalla tenuta di Suvignano, dove l’Amministrazione Comunale di Murlo ha dato in uso la palestra comunale (fornita di brandine, docce e bagni) e tutta la logistica legata agli spostamenti legati alle attività programmate. Fondamentale è stato l’apporto del Circolo Arci di Vescovado di Murlo, dove sono stati consumati i pasti quotidiani e dove, negli spazi interni ed esterni, si sono svolti i laboratori e gli incontri previsti. Il Circolo Arci di Vescovado di Murlo è stato, quindi, la vera vita relazionale, emotiva e di riflessione per tutti i 10 giorni di esperienza.

Per tutta la durata del campo, i partecipanti sono stati affiancati e guidati dalle brave coordinatrici di Arci, esperte di gestione ed animazione di gruppi e di conoscenza del territorio. Il campo si è articolato attraverso la partecipazione di 15 giovani provenienti da varie parti d’Italia e non solo (Toscana, Lombardia, Puglia, Piemonte, Veneto…e anche dagli Stati Uniti!) ad alcuni piccoli lavori agricoli dentro l’azienda, in particolare nelle “spollonatura” degli olivi, attività che si è concentrata prevalentemente al mattino. Il fulcro delle attività sono state le visite, gli incontri, i laboratori, le attività culturali e formative: dal workshop “la mafia raccontata” tenuto dal giornalista de La Repubblica Attilio Bolzoni a un workshop di fotografia sociale e di documentazione della loro esperienza; dall’incontro alla Camera del Lavoro di Siena con Cgil e Spi-Cgil alla visita al Centro di Documentazione e legalità della Regione Toscana; dalla presentazione del libro “Viva Falcone” con l’autore Antonio Lovascio al trekking all’interno della tenuta di Suvignano; dall’incontro con Coop Centro Italia sulle filiere etiche e sul mangiare sano e consapevole alla visita al luogo dell’eccidio fascista del 28 marzo del 1944 dove furono trucidati 19 partigiani; dall’incontro con i Sindaci del territorio per ascoltare la lunga storia del bene di Suvignano al laboratorio con Ente Terre Regionali sulla biodiversità in agricoltura. Senza contare poi le numerose occasioni di svago e di socializzazione, alternate a momenti di discussione, lavoro e riflessione sull’esperienza che i ragazzi e le ragazze stavano vivendo. Il campo si è concluso con una meravigliosa festa alla presenza dell’Assessore regionale Vittorio Bugli, dei rappresentanti Arci regionale e nazionale, dei rappresentanti di tutti i partner del progetto e, soprattutto, di tanti cittadini e cittadine di Murlo. E poi loro, i veri protagonisti: i 15 giovani che per 10 giorni si sono messi in gioco e hanno fatto in modo che un’esperienza come questa diventasse un’esperienza straordinaria, per tutti coloro che ne sono stati coinvolti, con il coordinamento di Serenella Pallecchi, responsabile legalità di Arci Toscana, che questo campo di Suvignano ha fortemente voluto.

E al termine dei 10 giorni, tra sorrisi e lacrime, tra fatiche e divertimenti, con le valigie da fare e tanto sonno arretrato, ci siamo dati appuntamento all’estate 2020, ancora lì, ancora a Suvignano, ancora con l’Arci e con la Regione Toscana.

Gianluca Mengozzi
Presidente Arci Toscana

Scopri il Campo della Legalità Suvignano #benecomune!

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