Protocollo d’intesa tra Unioncamere Toscana e il Forum del Terzo Settore
Sta crescendo in questi giorni la mobilitazione contro il disegno di legge Alfano sulle intercettazioni. Nel pomeriggio dell’1 luglio, a partire dalle 17, si terrà una manifestazione nazionale a Roma, in Piazza Navona.
Tra le finalità dell’Osservatorio accrescere le prospettive di sviluppo dell’economia sociale nella nostra regione, elaborare un rapporto congiunto basato su dati economici capaci di far scattare agli analisti una fotografia del Terzo Settore in Toscana, estendere l’attività degli sportelli camerali informativi per l’imprenditorialità sociale. L’accordo prevede anche una spinta allo scambio e al confronto tra Camere di Commercio, Terzo Settore e Università e la creazione di un “laboratorio delle buone prassi” per l’individuazione delle esperienze imprenditoriali più significative maturate nell’ambito del Terzo Settore toscano. Tra gli intenti del protocollo d’intesa anche quello di fornire contributi di analisi per lo sviluppo e l’implementazione delle organizzazioni non profit locali.Pierfrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana e Vincenzo Striano, Portavoce del Forum Terzo Settore regionale, hanno raggiunto oggi un primo importante traguardo di un percorso comune volto a favorire i processi di imprenditorialità sociale sul territorio e che rappresenta una risposta locale al protocollo d’intesa firmato a livello nazionale il 29 novembre 2007 tra Unioncamere italiana e Forum Permanente del Terzo Settore. Da sottolineare inoltre che il Parlamento Europeo ad inizio 2009 ha approvato una risoluzione che invita gli Stati membri dell’Unione a sviluppare programmi che offrano sostegno alle imprese sociali e contribuiscano alla semplificazione della loro costituzione. “Questo protocollo – ha spiegato Pierfrancesco Pacini – è un primo passo per una nuova prospettiva di attenzione verso quell’economia sociale che si colloca fra lo stato ed il mercato. La presenza nella nostra vita quotidiana di questa realtà è un aspetto da rimarcare, specialmente nella nostra regione, dove forte e radicato è questo settore, che spesso va ad integrare o sostituire l’intervento pubblico. La possibilità di conciliare lo spirito imprenditoriale con l’etica nella conduzione degli affari, rende le imprese del terzo settore un modello da seguire e diffondere, soprattutto in questi nostri tempi. Da rilevare anche l’importanza che il ruolo dell’osservatorio avrà per avere una conoscenza sempre aggiornata su un mondo che conta, nel 2010, circa su 1.850 imprese sociali con circa 16.750 occupati. L’Unione Europea ha fatto un’indagine dalla quale risultano 2.000.000 di imprese che occupano il 6% dell’occupazione complessiva”.”Si tratta dell’avvio di un percorso importante quello che con questo protocollo d’intesa si mette in moto – Ha commentato Vincenzo Striano – Fino a qualche anno fa sarebbe stato difficilmente immaginabile che il mondo dei mercati e quello del terzo settore sentissero il bisogno di confrontarsi e aprire uno scenario di collaborazione. Invece, si sta avviando un lavoro che, pur nei reciproci ambiti, prevede tappe di un’analisi da fare insieme sulla situazione toscana e forse anche la possibilità di dare risposte comuni. Tutto questo è anche frutto di una presa d’atto che la crisi mondiale ha dei risvolti drammatici anche in Toscana e che le varie forme in cui si organizza l’economia sociale sono una delle risorse che utilmente si può mettere in campo”.In Toscana le imprese sociali del Terzo Settore nel 2010 sono 1.854 con 16.751 occupati. Servizi culturali, assistenza socio-sanitaria e istruzione-formazione gli ambiti in cui viene registrata la maggior concentrazione di imprese e addetti nella nostra regione. Da non sottovalutare che a contribuire a creare un vero e proprio modello di Terzo Settore la Toscana conta, più di altre regioni, su una fitta rete di gruppi di Volontariato sociale e Associazionismo sociale.